Storia di Stefano Carta, 25 anni, una laurea in Informatica e un Master in animazione e VFX. La sua passione è il cinema e ora il suo nome è nei titoli di coda di Terminator Genesys.
Venticinque anni, formazione scientifica, prima il liceo e poi la laurea breve in Informatica, Stefano Carta è un giovane di Oristano appassionato di cinema e che ora vive e lavora a Londra. A portarlo nella capitale inglese un contratto e la sua passione per la computer grafica e l’animazione. E, oggi, il suo nome è nei titoli di coda di Terminator Genesys.
«Poco prima di conseguire la laurea ho assistito alla presentazione di Double Negative, una società inglese specializzata in computer grafica. Da quel momento la passione ha preso il sopravvento – racconta Stefano -. Ho iniziato a cercare in Italia un corso in computer grafica che rispondesse ai requisiti elencati nella presentazione e l’ho trovato in provincia di Treviso, nei corsi di BigRock. Iscritto al Master, dalla Sardegna mi sono trasferito nel Veneto».
Terminati i sei mesi di studio, Stefano è stato selezionato tra i migliori studenti per rimanere nella scuola, un periodo per approfondire la conoscenza degli effetti speciali che Stefano ha utilizzato anche per creare il suo showreel personale.
Un biglietto da visita che appena pronto è stato inviato alle società specializzate. MPC da Londra ha dimostrato subito interesse: «Tutto è nato casualmente e non avevo grandi aspettative. Invece, dopo aver mandato la mia presentazione tramite sito mi hanno contattato subito, ci siamo scambiati un paio di mail… cercavano modellatori per la produzione di alcune scene dei Guardiani della Galassia. Ho preparato un paio di lavori e, in pochi giorni, mi hanno sottoposto un contratto».
Specializzato in modellazione (creazione di modelli digitali da animare e inserire nelle riprese) e in texture (ricostruzione delle superfici di oggetti che, per esempio, in una scena vengono fatti esplodere), Stefano è partito alla volta di Londra, dove risiede ormai da oltre un anno ed è soddisfatto: «Vivo in una città che non annoia mai e il costante confronto con i colleghi mi ha fatto crescere molto. Un po’ di nostalgia di casa c’è, ma sto vivendo un’esperienza incredibile». E in futuro Stefano tornerai in Italia? «Mi piacerebbe poter tornare, il problema è che, nel mio settore, l’Italia non offre le stesse opportunità che si trovano all’estero.
Mi piacerebbe lavorare per un po’ anche in Nuova Zelanda, dove hanno girato il Signore degli Anelli, il film che ha fatto scoccare la scintilla!».
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