Dal “lodo Lotito” alle sponsorizzazioni delle società di scommesse, come il governo può salvare la Serie A

Nel maxi emendamento alla manovra finanziaria presentato dal governo di Giorgia Meloni, c’è ancora traccia di quello che è stato ribattezzato come “lodo Lotito”, dal nome del presidente della Lazio e senatore di Forza Italia. I club di Serie A, infatti, vedranno spalmati in 60 rate i 500 milioni che avrebbero dovuto essere saldati entro domani per i versamenti sospesi, fiscali e contributivi, del 2022.

Lotito
Claudio Lotito in Senato – Nanopress.it

Ma non è solo in questo modo che l’esecutivo potrebbe dare una grossa mano al sistema calcio, colpito duramente dalla pandemia da Covid e non ancora del tutto ripreso. Tra le idee del ministro dello Sport e delle Politiche giovanili, Andrea Abodi, c’è anche quella di tornare alle sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse che erano state cancellate nel 2019 dall’allora ministro Luigi Di Maio.

In manovra, rimane l’emendamento che salva la Serie A: via alla rateizzazione dei debiti del 2022

Alla fine ha vinto Claudio Lotito, o per lo meno così sembra. Il patron della Lazio nonché senatore di Forza Italia, partito della maggioranza di governo, ha portato a casa la sua battaglia e ha ottenuto che, nella manovra finanziaria, sia stato inserito un emendamento per “salvare”, in un certo senso, il sistema calcio, soprattutto la Serie A.

Meloni
Giorgia Meloni – Nanopress.it

Dall’esecutivo di Mario Draghi, infatti, tutte le società avevano ottenuto la sospensione dei versamenti Irpef al pari dei contributi previdenziali per un totale di 500 milioni solo per i club del massimo campionato – 889 milioni circa, invece, se si considerano anche Serie B e Serie C -, che avrebbero dovuto saldare entro domani, 22 dicembre, in un’unica soluzione, ma da Giorgia Meloni, e anche dal suo ministro per lo Sport e per le Politiche giovanili, Andrea Abodi, è arrivato un importante aiuto, che potrebbe non essere il solo.

Come si legge nel testo dell’emendamento alla legge di bilancio, “la disposizione prevede che i versamenti dovuti a titolo di ritenute alla fonte, comprensive delle addizionali regionali e comunali e dell’Iva, oggetto di precedente sospensione e scadenti alla data del 22 dicembre 2022, siano effettuati in un’unica soluzione entro il 31 dicembre 2022 oppure in 60 rate di pari importo, con scadenze delle prime tre rate entro il 31 dicembre 2022 e le successive mensilmente, entro l’ultimo giorno di ciascun mese, a decorrere dal mese di gennaio 2023. In caso di pagamento rateale, alla prima rata va aggiunta una maggioranza pari al tre per cento delle somme complessivamente dovute”.

A usufruire di questa agevolazione potrebbe essere la stessa società del senatore forzista, che ha un debito di 40 milioni, ma anche l’Inter, che ne deve 50, la Roma 38, la Juventus 35, il Torino 27, per non citarne che alcune. Perché nella stessa condizione di quelli che potremmo definire “grandi”, ci sono anche altri club, come la Sampdoria e il Verona che, dal canto loro, potrebbero avere dei problemi anche nel saldare le prime tre rate con la maggiorazione del 3% entro la fine dell’anno vista la situazione finanziaria disastrosa in cui versano, e anche altre due o tre squadre.

Chi, invece, non avrà bisogno di questo emendamento “salva Calcio”, ribattezzato da molti come “lodo Lotito”, sono la Cremonese, che è l’unica ad aver pagato mese per mese, la Fiorentina che ha già saldato tutto, e il Lecce che ha già messo da parte il dovuto, circa 8,2 milioni di euro, per saldare il conto entro quanto previsto.

Renzi
Matteo Renzi – Nanopress.it

Nel merito, il fondatore di Italia Viva, ora senatore del terzo polo, Matteo Renzi, ha parlato a Calcio e finanza spiegando che “è una follia targata Lotito-Meloni: una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti”. Per l’ex presidente del Consiglio, tifosissimo Viola, i soldi dovrebbero andare “ai dilettanti, ai giovani, non alle società di Serie A”. Loro, piuttosto, “devono aprirsi, incamerare risorse dai diritti televisivi: finché ciò non accadrà il calcio italiano sarà destinato a perdere. Le aziende di calcio devono imparare a gestire i bilanci, non chiedere l’aiuto di papà Stato ogni volta che ce n’è bisogno”.

Il governo pensa di aiutare il calcio anche con le sponsorizzazione delle società di scommesse

Su una cosa ha sicuramente ragione Renzi: il calcio, il sistema calcio, nonostante sia una delle industrie più ricche d’Italia, è pieno di debiti, e la pandemia da Covid, si sa, non ha aiutato a migliorare la situazione, piuttosto l’ha peggiorata. E quindi, come abbiamo accennato prima, il governo potrebbe tornare a dare una mano fondamentale per evitare la crisi e, magari, tenere competitivo un campionato che sta perdendo appeal a livello internazionale e non solo.

Napoli Covid
I giocatori del Napoli festeggiano la vittoria della Coppa Italia nello stadio vuoto – Nanopress.it

Un’idea, per esempio, è quello che potrebbe riaprire alle sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse, che erano state stoppate dall’allora ministro Luigi Di Maio quattro anni fa, ma che fino al 2019 aveva garantito entrate da circa 50 milioni a stagione. Un bel gruzzoletto, insomma, che garantirebbe alle casse delle società di respirare un po’, assieme anche a un fondo per lo sport, che rimane al momento un’ipotesi, che prevedrebbe un prelievo sulla raccolta delle scommesse che potrebbe portare altri 100 milioni di euro.

Dalla Figc, infatti, chiedono circa l’1% di un totale di 11,8 miliardi (per un gettito di 303 milioni) che ogni anno vengono puntati dagli appassionati di calcio, e non solo. In realtà, però, tutte queste iniezioni potrebbero non essere usate solo per sistemare i conti e risanare un sistema malato, ma magari per accaparrarsi le gesta del Lionel Messi di turno, che sarebbe comunque un ottimo sponsor per la nostra Serie A e per la nostra Italia, che non riesce più ad arrivare ai Mondiali da otto anni.

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