Dall’emozione per l’arrivo di un campione come Franck Ribery alla rassegnazione per un fallimento che sembrava certo, poi i tre salvatori: Iervolino, Sabatini e Nicola sono riusciti nell’impresa di centrare una salvezza con sacrificio e progettualità.
Alzi la mano chi dopo un girone d’andata con appena undici punti conquistati, ed una situazione societaria fallimentare, avrebbe scommesso un centesimo sulla salvezza dei campani. Danilo Iervolino ha scommesso su se stesso in primis, affidandosi all’esperienza di un grande direttore sportivo come Walter Sabatini ed un uomo di cuore che dalle parti di Salerno verrà ricordato probabilmente per sempre, Davide Nicola.
Dopo la salvezza, anch’essa clamorosa, ottenuta ai tempi di Crotone, Davide Nicola rispettò la sua promessa andando fino a Torino in bicicletta, ora il tecnico piemontese dovrà munirsi di scarpe comode e borracce termiche, Roma ed il papa aspettano la sua visita!
La lungimiranza di Walter Sabatini si è manifestata ancora una volta, scommettere su talenti non affermati e dare spazio a qualche giovane interessante, eccolo il progetto dell’ex direttore sportivo giallorosso: chiaro ma soprattutto vincente.
Sono dieci gli acquisti che la Salernitana registra in appena sette giorni di mercato: Sepe, Mazzocchi, Fazio, Dragusin, Ederson, Bohinen, Radovanovic, Verdi, Mikael e Mousset.
Sconosciuti ai più, al talento dei più giovani viene affiancata la qualità e l’esperienza di Diego Perotti da subito elemento importante della rosa campana.
Con i saluti di Bogdan, Simy e Gondo si conclude un mercato invernale che poi si rivelerà decisivo.
Una cavalcata pazzesca che i ragazzi di Nicola hanno rischiato di vanificare con un primo tempo horror al cospetto di una grande Udinese all’Arechi.
Le accelerazioni di Deulofeu e la qualità di Pereyra hanno mandato in tilt la difesa campana, mai cosi tanto in difficoltà negli ultimi due mesi.
Un crollo psicologico ed emotivo evidente quello di Verdi e compagni che hanno fallito il match point finale ma sono stati salvati da un Cagliari che non è andato oltre lo 0-0 contro un già retrocesso Venezia.
Sconfitta indolore e grandi sorrisi, quel famoso 7% di possibilità di cui parlava Nicola diventa 100% nel modo più assurdo possibile, ma forse anche più bello.
Come nelle migliori delle favole, quando l’ansia e la preoccupazione precedono la gioia, così Davide Nicola si sfoga dopo il triplice fischio di Venezia; applausi scroscianti per lui e la consapevolezza di aver, ancora una volta, scritto la storia.
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