La giovane attivista italiana, Dalila Procopio, era stata fermata la scorsa settimana ad Istanbul, in Turchia. Sono stati giorni di angoscia e di attesa, ma ecco che, finalmente, è arrivata la notizia che tutti aspettavano.
È stata rilasciata dalle autorità turche proprio in queste ore e ad annunciarlo è stata l’associazione “Mor Dayanisma”.
Sono stati giorni molto intensi e concitati, dove la preoccupazione era alle stelle. Dalila Procopio, attivista italiana 25enne, era stata arrestata la settimana scorsa in Turchia, nella capitale Istanbul, durante un corte femminista che non era stato autorizzato.
All’inizio non si sapeva quale sarebbe stata la sorte della giovane, ma notizie e fonti certe hanno subito affermato, il giorno successivo al suo arresto, che la ragazza sarebbe stata trasferita in un centro per il rimpatrio.
La ragazza aveva passato un periodo in Turchia per studio, grazie al progetto “Erasmus” e, dopo esser rientrata in Patria, aveva deciso di tornare a Istanbul con un visto turistico.
Fu la stessa Farnesina a confermare l’arresto della Procopio. Lo stesso Ministero degli Esteri aveva, anche, spiegato, di essere costantemente in contatto con i genitori della ragazza e anche con le autorità turche per la risoluzione in materia positiva della faccenda.
Dopo 7 giorni, finalmente è arrivata la notizia che tutti aspettavano e, ad annunciarla è stata, tramite il social network Twitter, l’associazione “Mor Dayanisma”: Dalila è stata rilasciata. I servizi legali dell’associazione avevano presentato un appello contro l’ordine di sua espulsione.
Dalila, però, non è stata la sola ragazza attivista fermata quel 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, che era lì in piazza a manifestare proprio per i diritti delle donne. C’erano altre 100 attiviste in quel corteo e tutte, insieme a Dalila, furono fermate in quell’occasione.
L’appello presentato dagli avvocati è stato accettato dalle autorità e la giovane 25enne è stata rilasciata.
La giovane aveva deciso di tornare in Turchia, come dicevamo, con un visto turistico e lo aveva fatto a settembre. Era rimasta lì fino a quel 25 novembre quando, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, aveva deciso di manifestare e scendere in piazza accanto, proprio, alle donne turche.
Ma gli arresti da parte della locale polizia non si sono fatti attendere e lei, insieme ad altre 100 attiviste, sono state fermate. Per tutta la giornata di venerdì 25 novembre, Dalila è rimasta in custodia ad Istanbul e, il giorno successivo, è stata trasferita in un centro per il rimpatrio.
Nonostante tutto, quel giorno potè contattare la sua famiglia, rassicurare tutti sulle sue condizioni di salute, anche se si trovava in custodia presso una stazione di polizia della città. Il trasferimento in questo centro e, soltanto dopo 7 lunghi giorni, grazie anche ai legali dell’associazione “Mor Dayanisma”, Dalila è stata rilasciata.
Ora si attende il suo ritorno in Italia, per poter riabbracciare i suoi familiari ed i suoi amici. Tutti la attendono dopo questi intensi ed angosciosi giorni di attesa circa la sua sorte.
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