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Per dare l’ultimo saluto a Dario Fo anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala è arrivato alla camera ardente del premio Nobel, nel foyer del Piccolo teatro Strehler. I funerali sono in programma invece sabato 15 in Piazza Duomo a Milano, quando partirà il corteo funebre che sarà accompagnato dalle note musicali degli Ottoni a scoppio, banda di strada che Dario amava tanto. Alle dodici la salma raggiungerà piazza Duomo. Ad accogliere Sala è stato Jacopo Fo, figlio di Dario e Franca Rame. Oltre al primo cittadino del capoluogo lombardo erano presenti gli assessori alla Cultura e alle Politiche sociali del Comune Filippo Del Corno e Pierfrancesco Majorino. Fuori dal teatro sotto la pioggia battente le persone aspettano di entrare per un ultimo saluto all’artista.
La camera ardente è stata allestita nel foyer del Piccolo Strehler. Lo stesso teatro davanti al quale tre anni fa si svolse la cerimonia funebre per Franca Rame e dove lui urlò alla moglie l’ultimo ciao. “Una scelta naturale” secondo il direttore del teatro Sergio Escobar. Jacopo Fo, figlio del Nobel, e la nipote Jaele sono arrivati alla camera ardente di padre Dario dove sono arrivati, tra gli altri, anche Roberto Saviano, lo scrittore Stefano Benni, amico caro di Dario Fo, Maurizio Landini e il comico Paolo Rossi, per un ultimo saluto all’artista. Benni, commosso, portandosi le mani al volto ha detto: “Considerate questo silenzio come il più grande abbraccio a Dario, che era un uomo di parola. Da ora in poi andrò tutti i giorni in televisione in ricordo di Dario“, ha aggiunto Benni scherzando, per sdrammatizzare il dolore.
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Proclamato il lutto cittadino nel giorno della cerimonia. “Fo e’ stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti” ha detto il sindaco. “Non escluderei l’idea di intitolare una targa, adesso ci ragioniamo, in uno spazio in cui rimanga viva la sua opera. Ma più che su un’intitolazione il tema è trovare una formula, un sostegno di qualcuno che sappia creare un percorso artistico“. Così ha proseguito il sindaco di Milano Giuseppe Sala dal Piccolo teatro Strehler dove è stata allestita la camera ardente di Dario Fo.
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Il Comune è pronto a tumularlo al Famedio, il pantheon del cimitero maggiore e monumentale di Milano, dove dal 2013 riposa la moglie Franca Rame, e a intitolargli la Palazzina Liberty, che dal ’74 all’80 ospitò gli spettacoli del suo collettivo teatrale ‘la Comune’.
Dario Fo amava Milano, che è sempre stata il centro della sua attività, qui si è anche candidato sindaco alle primarie del centrosinistra nel 2006 perché all’impegno civile non ha mai rinunciato. E proprio Milano ha deciso di dargli l’omaggio più grande.
L’ultimo addio, con una cerimonia laica, sarà quindi nel cuore della città: in piazza Duomo, sabato a mezzogiorno, dopo che la salma sarà accompagnata dalla camera ardente. A ricordarlo saranno, fra gli altri, il patron di slow food Carlin Petrini e Jacopo.
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Anche Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, è entrato nella camera ardente di Dario Fo, allestita al Piccolo teatro Strehler di Milano, ricordando la vicinanza del premio Nobel al padre ‘Era molto vicino a mio padre. Era una persona piena d’arte‘.
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“Una risata vi seppellirà“. Così Jacopo Fo, figlio del Nobel, salutando il padre in piazza Duomo dove sotto la pioggia incessante era in corso la cerimonia funebre. “Storie di persone che non avevano nessuna possibilità è ciò che mia madre e mio padre hanno sempre fatto – ricorda Jacopo – Raccontavano che può succedere che la gente che non ha potere si prenda il potere e trovi soluzioni geniali per rovesciare la situazione“.