Dario Solesin è il fratello di Valeria e scrive a Maurizio Costanzo per raccontare il calvario emotivo della famiglia della giovane vittima italiana degli attentati terroristici a Parigi. Valeria la sera del 13 novembre 2015 era al Bataclan insieme al fidanzato, grande appassionato di musica, e ha perso la vita nell’assurda follia di quella notte, nel suo quartiere, nella sua Parigi. La Solesin viveva nella capitale francese da più di cinque anni, aveva conseguito il dottorato alla Sorbona e vicino al teatro Bataclan aveva appena trovato la sua nuova casa: ‘Parigi era la sua città, a Parigi stava bene, la città l’aveva adottata‘. La sua scomparsa ha ferito l’Italia, ma mai quanto ha ferito la sua famiglia, come si percepisce dalla struggente lettera del fratello Dario a Maurizio Costanzo.
Con poche e attente parole, Dario Solesin realizza un ritratto sincero della sorella Valeria e lo fa parlandone al presente, come se non se ne fosse mai andata. La prima grande passione della ragazza è stato lo studio, che l’ha portata a partire alla volta di Parigi, città che è finita per diventare la sua patria. La sera del 13 novembre Valeria era in compagnia del fidanzato Andrea e della sorella di lui, che festeggiava a Parigi la sua laurea e aveva regalato a tutti i biglietti per il live degli Eagles of Death Metal. La famiglia Solesin non sapeva dei programmi di Valeria e, quando le notizie hanno cominciato a diffondersi e le loro chiamate non hanno ricevuto risposta, il panico ha cominciato a mettere radici.
Una telefonata ad Andrea e la paura diventa reale: ‘Ci ha chiamato, era con Valeria, era disperato. Io e la mia famiglia non ci volevamo credere. Non ci vogliamo ancora credere‘. Lo shock e il dolore prendono il sopravvento e tengono i familiari stretti in una morsa che non accenna ancora ad allentarsi. Dario Solesin ha tagliato fuori tv, radio e giornali, per evitare il ricordo di quei momenti di angoscia, di quel telefono che squillava a vuoto. Non ha più aperto nemmeno la sua pagina Facebook, sicuramente tempestata da centinaia di messaggi che non riesce ancora ad affrontare. Quello che ermerge dalla lettera del fratello di Valeria Solesin a Maurizio Costanzo è un amore incondizionato, ma anche un grande orgoglio per la persona eccezionale che la sorella era diventata, per i suoi traguardi e le sue sudate conquiste.
La lettera si conclude con i ringraziamenti della famiglia Solesin alle autorità che hanno lavorato per trattare al meglio la difficile e tragica vicenda. Vengono citati la città di Venezia, Sergio Mattarella, Matteo Renzi e il console francese in Italia, ma il grazie più grande va a Valeria, che ha rimpito di gioia le vite dei propri cari con una vitalità di cui sarà terribilmente difficile fare a meno.
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