Il 14 luglio scorso è stato approvato dalla Camera il Ddl povertà che annette il reddito di inclusione. Il testo passerà al Senato per il via libera definitivo. Il decreto prevede “norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali (collegato alla legge di Stabilità 2016)”. Destinatari del reddito di inclusione saranno le famiglie e i singoli individui che si trovano in gravi difficoltà economiche.
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“Un passo importante verso il traguardo di una misura universale di contrasto alla povertà, un reddito di inclusione destinato a tutti i cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà, per assicurare un sostegno economico immediato e l’attivazione di servizi personalizzati, incentrati sull’azione delle comunità locali, che li aiutino a superare la loro condizione” ha detto Giuliano Poletti. Il Ministro del Lavoro ha spiegato: “Si partirà con un miliardo stanziato nell’ultima legge di stabilità. Confidiamo che la delega possa essere approvata definitivamente in tempi rapidi, in modo da rendere operativi gli strumenti in essa previsti; in ogni caso, da settembre partiremo con l’attivazione del Sia su tutto il territorio nazionale, avviando così l’impostazione che troverà pieno compimento con l’attuazione della legge delega”.
Contrari al provvedimento, tanto che in aula si sono astenuti, i deputati del Movimento Cinque Stelle mentre ha bocciato il provvedimento, Sinistra Italiana. “Quello approvato è un provvedimento dall’impronta assistenziale, che non aggredisce in modo strutturale il problema della povertà nel nostro paese e che sostiene, in misura insufficiente, solo una parte minoritaria delle persone bisognose” sostengono i grillini.