Scontri al Senato per la discussione sulla legge Zan contro l’omotransfobia. Passata alla Camera, la legge approda ora a Palazzo Madama, tra posizioni radicali, ostruzionismi e proposte di mediazioni. Ultimo scontro oggi, quando verranno definiti gli emendamenti alla legge.
Dopo mesi di rinvii e infinite audizioni, il presidente della Commissione Giustizia, Andrea Ostellari, Lega, sostiene che non si tratta di ideologie, ma di nodi tecnico-giuridici e propone di tornare a discuterne in commissione. “E’ mio dovere presentare all’aula oggi questa necessità di provare la volontà politica di dialogo“. La presidente del Senato Elisabetta Casellati accoglie la richiesta di Ostellari e dispone la sospensione della seduta, convocando la conferenza dei capigruppo, che valuta la possibilità di rinviare il testo in commissione, per l’ennesimo tentativo di mediazione.
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Ma sul disegno di legge sull’omotransfobia la riunione dei capigruppo ha deciso che si va avanti senza il ritorno in commissione, come chiedevano Lega e FdI. Così l’aula ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dal centrodestra. L’invito alla presidente del Senato Casellati di convocare la capigruppo era arrivato da Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento.
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Renzi fa l‘elogio del compromesso e chiede alla sinistra un passo indietro. “Ora siamo a un passo, a un centimetro e io qui ragiono di politica: o fate di quest’Aula un luogo in cui gli ultrà si confrontano e non si porta a casa il risultato e lo scrutinio segreto è un rischio per tutti o si assume la responsabilità politica di trovare un accordo che è a portata di mano, è a un passo, il punto è anche un accordo di metodo“. Lo ha detto in Aula del Senato Matteo Renzi sul ddl Zan, rivolgendosi a Pd, M5s e Leu che sono contrari a modifiche al testo approvato dalla Camera.
“Ai colleghi senatori chiedo di superare gli steccati ideologici, guardandoci in faccia“, esordisce Matteo Salvini in Senato. “Non penso che in Aula ci sia un solo senatore che discrimini in base al sesso e alla sua scelta di vita, e se c’è vuol dire che è un cretino che non merita di stare in quest’aula“, prosegue il leader della Lega.
“Quando io da segretario della Lega firmo le liste non chiedo ‘sei omosessuale, sei eterosessuale’, io cerco di trovare uomini e donne in gamba, senza ghettizzare nessuno, senza etichettare nessuno“, aggiunge Salvini.
“Io ringrazio i promotori di questa legge, e spero che il tratto finale di questo percorso ci veda insieme perché sarebbe un bellissimo segnale”, ha detto ancora il leader della Lega. “Se l’obiettivo comune è quello di tutelare il diritto all’amore, che è sacro, alla libertà, poniamo un attimo da parte la bandiera, l’ideologia, il paraocchi“, conclude Salvini.
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