Dopo quanto tempo le cartelle Equitalia diventano carta straccia? Se avete ricevuto una cartella Equitalia restate calmi e controllate bene il periodo di riferimento: Equitalia deve infatti rispettare dei termini stabiliti dalla legge che variano in base alla tipologia di imposta (ad esempio Irpef, Iva, imposta di registro, tributi locali, multe, contributi Inps) a cui fa riferimento la cartella esattoriale, decorsi i quali non è più possibile pretendere il pagamento. Trascorsi detti termini infatti, ci troviamo dinanzi a cartelle esattoriali nulle. Andiamo a scoprire tutti i termini di decadenza delle cartelle esattoriali Equitalia per tutte le tipologie di imposta.
Cartelle Equitalia: prescrizione e decadenza
Prima di scoprire i termini entro i quali, per legge, le cartelle esattoriali devono essere notificate, è importante conoscere il significato dei seguenti termini: prescrizione e decadenza.
– La prescrizione delle cartelle Equitalia si verifica quando non viene esercitato un diritto nei termini. Quando un credito è prescritto diviene in automatico un credito estinto. La prescrizione intercorre quando è trascorso il periodo entro il quale Equitalia avrebbe dovuto notificare un atto interruttivo. A quel punto non è più possibile pretendere il pagamento né con riscossione né tramite azione giudiziale.
– La decadenza delle cartelle Equitalia si verifica invece quando non viene applicata un’azione necessaria ad acquisire un diritto. Equitalia decade quindi dall’azione di riscossione se entro i termini prestabili dalla legge, non invia alcun atto, che sia un avviso o una cartella, finalizzato alla riscossione.
Ora possiamo quindi scoprire i termini di decadenza per la notifica delle cartelle esattoriali di Equitalia imposti dalla legge. Se nel momento in cui ricevete una notifica, il termine di decadenza previsto è già decorso, la cartella è da considerarsi nulla, pertanto il credito non può più essere riscosso da Equitalia.
Cartelle Equitalia: termini di decadenza Irpef e Iva
Le cartelle esattoriali relative alle imposte sul reddito, come Iva e Irpef devono essere notificate entro il 31 dicembre:
– del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme dovute a seguito dell’attività di liquidazione, prevista dall’articolo 36 bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600;
– del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta per le somme dovute ai sensi degli articoli 19 e 20 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;
– del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme dovute a seguito dell’attività di controllo formale prevista dall’articolo 36 ter del citato D.P.R. n. 600 del 1973;
– del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è diventato definitivo, relativamente alle somme dovute in base agli accertamenti dell’ufficio.
Ma attenzione: sono stati stabili dei termini differenti per le dichiarazioni presentate fino all’anno 2003. Per queste ultime, le eventuali cartelle esattoriali devono essere notificate entro il 31 dicembre:
– del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le dichiarazioni presentate a partire dall’1 gennaio 2004;
– del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le dichiarazioni presentate negli anni 2002 e 2003;
– del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le dichiarazioni presentate entro il 31 dicembre 2001.
Superati tutti i suddetti termini, per queste cartelle Equitalia intercorre la decadenza.
Cartelle Equitalia: termini di decadenza Ici, Imu, Tosap, Tari, Tarsu
Le cartelle esattoriali relative ai tributi locali devono invece necessariamente essere precedute da un avviso di accertamento motivato. Per quanto riguarda i termini, trascorsi i quali intercorre la decadenza della cartella, è importante fare una preliminare distinzione tra tributi anteriori e successivi al 2007.
Tributi successivi al 2007
A partire dal 1 gennaio 2007, gli avvisi di accertamento devono essere notificati entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati effettuati o avrebbero dovuto esserlo.
Tributi anteriori al 2007
Mentre per i tributi anteriori al 2007 esistono due casistiche:
– In caso di denuncia infedele o incompleta, il Comune deve inviare un avviso di accertamento entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della denuncia;
– In caso di omessa denuncia, il Comune deve inviare la notifica di accertamento d’ufficio entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui la denuncia avrebbe dovuto essere presentata.
Cartelle Equitalia: termine di decadenza multa per violazione del codice della strada
Le cartelle esattoriali riguardanti le contravvenzioni al codice della strada devono essere notificate, senza distinzioni, entro due anni dalla data di consegna del ruolo dal Comune richiedente a Equitalia.
Cartelle Equitalia: termine di decadenza contributi Inps
I termini di decadenza per le caselle esattoriali relative ai contributi previdenziali, ha a che fare con l’esecuzione dei ruoli. L’INPS deve rendere esecutivi tali ruoli entro:
– il 31 dicembre dell’anno successivo al termine fissato per il versamento dei contributi o dei premi non versati dal debitore. In caso di denuncia o comunicazione tardiva o di riconoscimento del debito, il termine decorre dalla data in cui l’ente ne viene a conoscenza;
– Il 31 dicembre dell’anno successivo alla data di notifica del provvedimento per i contributi o premi dovuti in seguito agli accertamenti effettuati dagli uffici;
– Il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui il provvedimento è diventato definitivo per coloro che sono sottoposti a gravame giudiziario.
La data in cui il ruolo diventa esecutivo deve essere indicata nella cartella esattoriale, cosicché il contribuente possa verificare che siano stati rispettati i termini di decadenza.
Termini di decadenza per le imposte di registro
Per quanto concerne i termini di decadenza delle cartelle esattoriali relative alle imposte di registro, la legge ci dice:
– L’imposta di registro relativa agli atti non presentati per la registrazione obbligatoria, può essere richiesta entro cinque anni dalla data in cui avrebbe dovuto essere richiesta la registrazione;
– L’avviso di rettifica e di liquidazione della maggiore imposta di registro, deve essere notificato entro due anni dal pagamento dell’imposta relativa al bene il cui valore è stato accertato come superiore rispetto a quanto dichiarato;
– L’imposta di registro relativa alle annualità successive alla prima, nonché alle conseguenti sanzioni e gli interessi dovuti, devono essere richiesti entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di scadenza del pagamento.
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