Oggi in Francia è la decima giornata di mobilitazione che coinvolge l’intera nazione e che ha la scopo di mostrare il dissenso del popolo nei confronti della riforma pensionistica voluta dal premier Emmanuel Macron.
Cassonetti dati alle fiamme, scontri e cariche della Polizia a Parigi, fino ad ora sono state fermate 22 persone e ne sono state perquisite circa 10mila. Il corteo era partito alle 14 da Place de la République.
Oggi 28 marzo 2023 in Francia è il decimo giorno di mobilitazione della popolazione. Da settimane vanno avanti le proteste contro la nuova riforma pensionistica voluta da Emmanuel Macron, premier francese.
La mobilitazione di oggi è partita alle ore 14 da Place de la République con direzione Place de la Nation, il corteo si è svolto in uno stato completamente pacifico.
Gli scontri e le prime volenze sono iniziate a metà del pomeriggio quasi al termine della manifestazione e a causa di un clima molto teso tra le frange radicali e le forze dell’ordine.
A Parigi si sono verificati scontri con la Polizia e diverse cariche, inoltre diversi cassonetti sono stati dati alle fiamme.
Fino ad ora sono state fermate 22 persone e circa 10mila sono quelle che sono state perquisite.
Gli scontri però non hanno interessato solo la capitale francese, anche altre città sono state coinvolte dagli scontri. A Nantes ad esempio ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
Qui anche un’agenzia bancaria è stata data alle fiamme ed è stato preso di mira il tribunale amministrativo. Nella città di Rennes sono diversi i danneggiamenti che hanno interessato la zona.
La protesta continua inoltre a bloccare i luoghi simbolo della città, ieri era stato chiuso il Louvre oggi invece a essere chiusa è stata La Tour Eiffel.
Circa un migliaio di manifestanti ha deciso di invadere i binari della Gare de Lyon che una delle principali stazioni di Parigi, da qui partono e arrivano anche i collegamenti italiani.
Il governo francese intende seguire la sua rotta, alcune fonti vicine a Elisabeth Borne hanno detto che la riforma non verrà messa da parte né verrà sospesa.
Laurent Berger leader di Cfdt, primo sindacato di Francia, aveva chiesto la sospensione della norma per poter avviare una mediazione.
Sebbene la riforma non sarà messa in pausa Olivier Véran ha accolto la richiesta di un confronto senza però mediazioni, sarà un confronto diretto.
Lo stesso Véran ha poi reso noto che viene rispettato il diritto di sciopero ma che non deve sfociare in violenze come quelle che si sono viste lo scorso sabato a Sainte-Soline.
Per questo il governo ha deciso di schierare 13mila agenti in tutto il Paese, solo 5500 nella città di Parigi, lo scopo è quello di evitare violenza e scontri.
Da domani verrà sospeso lo sciopero dei netturbini che in queste settimane ha lasciato la capitale francese sommersa dai rifiuti, che sono rimasti a terra invadendo le strade.
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