Ci troviamo nel pieno della campagna elettorale, un momento in cui non si è lasciato da parte il decreto Aiuti bis necessario per far fronte alla crisi economica.
Molti sono gli italiani che stanno aspettando il decreto Aiuti- bis che vedrà l’arrivo di numerose novità. Ecco quali saranno.
I politici in Palazzo Chigi sembrano essere più che decisi nel mettere il piede sull’acceleratore e dirigersi a grande velocità verso il nuovo decreto necessario per dare aiuto a tutte quelle famiglie in difficoltà a seguito dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette.
Lo scopo è quello di trovare il nuovo provvedimento nel corso della giornata di giovedì 8 settembre anche se attualmente il Mef sembra abbia intenzione di chiedere del tempo in più. Una richiesta avanzata per fare in modo che la ragioneria di Stato abbia la possibilità di verificare, nei minimi dettagli, tutte le entrate che verranno utilizzate per questo nuovo decreto.
Si tratta di un qualcosa che può essere fatto grazie anche al tipo di rapporto che attualmente c’è tra il premier Mario Draghi e Daniele Franco, il ministro dell’economia. Entrambi hanno intenzione di mettere in atto questo nuovo decreto quanto prima.
Da parte però del Mef, la richiesta è diversa. Gli uffici del ministro dell’economia e della Finanza hanno bisogno di un po’ di tempo in più. Se questa richiesta viene accontentata, l’arrivo del nuovo decreto potrebbe addirittura slittare per la metà di settembre.
Si tratta però di una strada che Palazzo Chigi cerca in ogni modo di evitare in quanto è sua intenzione concludere tutte le pratiche di questo decreto il più presto possibile, proprio come aveva più volte affermato il consiglio nel corso del CDM tenutosi la settimana scorsa.
Nel frattempo però è necessario ancora concludere le ultime pratiche riguardo al Decreto del mese di agosto.
Il mese di agosto è stato un periodo di stop anche per i vari decreti. Un mese che è giunto al termine e che ha portato la riunione di tutte le camere.
Si tratta di un qualcosa fatto per portare a termine l’organizzazione del decreto Aiuti bis, ossia tutte quelle misure urgenti e necessarie per venire incontro alle problematiche degli italiani riguardo all’emergenza idrica, a quella energetica, tenendo sempre presente anche tutti gli aumenti sui costi dell’energia elettrica e del gas.
Un decreto che non può andare avanti fino a quando non viene risolto il problema delle coperture. Sembra infatti che le misure contro i rincari verranno a costare molto più di quanto si era previsto inizialmente.
Una problematica non di poco conto che dovrà essere risolta da colui che otterrà il posto di Premier. Durante il mese di agosto infatti si era pensato che 15 miliardi di euro sarebbero stati sufficienti per finanziare questo provvedimento.
Si tratta di un preventivo che purtroppo sembra non essere sufficiente. Ed è proprio per questo motivo che il servizio bilancio del Senato ha richiamato più di una volta il Tesoro.
Un intervento in cui sono stati stanziati, solo per il credito d’imposta energia e gas per le aziende, circa 3,3 miliardi di euro. Una cifra non sufficiente in quanto, per andare verso la direzione giusta, dev’essere necessariamente raddoppiata.
E’ abbastanza chiaro che la campagna elettorale in corso sta facendo di tutto per impadronirsi del decreto Aiuti bis. Si tratta, in ogni caso, di un modo come un altro per cercare di attirare intorno a sé i consensi degli elettori.
Circa 7 giorni fa la commissione di bilancio e Finanza del Senato si sono riunite per prendere in esame il disegno di legge di conversione del decreto Aiuti bis.
Come ben sappiamo, servono circa 60 giorni al parlamento per convertire il decreto in legge apportando tutte quelle modifiche necessarie per fare in modo che la proposta del governo possa essere approvata.
Un decreto che gran parte degli italiani sta aspettando con ansia e che comprende diversi interventi.
Si tratta di azioni fatte per venire incontro a tutte quelle famiglie e imprese che attualmente si trovano in forte difficoltà.
In particolar modo questo cercherà di far fronte ai rincari delle bollette e dei carburanti mettendo a disposizione uno stanziamento di 8,4 miliardi di euro e prolungando gli sconti presenti nei decreti precedenti.
Per quanto riguarda le imprese è possibile affermare che tra non molto ci ritroveremo di nuovo di fronte al credito d’imposta. Inoltre, ci sarà un taglio del 2% del cuneo fiscale per tutti per tutte quelle famiglie che non superano un reddito di 35.000€, mentre verrà rivalutata la cifra mensile delle pensioni.
Per quanto riguarda gli extra profitti, all’interno del decreto Aiuti bis è possibile leggere che le aziende dovranno pagare la tassa del 31 agosto per l’acconto e, il 15 dicembre 2022 quella del saldo finale.
Sempre le aziende vedranno ridotta la sanzione nel caso in cui effettueranno un pagamento entro i 90 giorni successivi. Inoltre, nel momento in cui le aziende non adempino ai pagamenti dopo due scadenze, ci sarà una sanzione che non supera il 60%.
Con il decreto Aiuti bis è previsto un altro bonus di €200 per ben 300.000 lavoratori tra cui anche dottorandi e assegnisti di ricerca.
Il bonus interesserà anche coloro che non lo hanno percepito in passato in quanto coperti dai contributi figurativi INPS, coloro che sono entrati in pensione dopo il primo luglio e tutti i collaboratori sportivi che hanno subito delle serie conseguenze a causa della crisi della pandemia e dell’aumento energetico.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, il decreto Aiuti bis ha messo a disposizione un ulteriore fondo per fronteggiare l’aumento del costo del carburante.
Si tratta di un fondo di 40 milioni soltanto per il 2022. Inoltre verrà previsto il riconoscimento di un contributo necessario per l’aumento del costo sostenuto durante il secondo semestre del 2022, delle spese fatte per acquistare carburante per tutti quei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico sia locale che regionale.
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