Il decreto legge per Genova dovrebbe arrivare in poche ore al Quirinale, dopo le polemiche delle ultime ore sull’allarme dovuto alla mancanza di coperture economiche per la ricostruzione. Prima della rassicurazione dalla presidenza del Consiglio sul suo completamento, il decreto era rimasto fermo alla Ragioneria di Stato che l’aveva di fatto bloccato per mancanza di fondi, ossia non erano specificate nel testo dove si sarebbero prese le coperture. Il problema stava nella sostanza del decreto, che è stato presentato agli uffici del Mef in una versione molto incompleta. Dopo il rimbalzare di polemiche infinite su una delle ‘solite’ vicende all’italiana, è arrivata la precisazione di palazzo Chigi.
“Dal Mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza” e “il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale”. Assicurano da palazzo Chigi: “Gli interventi in conto capitale sono integralmente finanziati. Parimenti, quelli di parte corrente sono integralmente finanziati per il 2018 e, in parte, per gli anni successivi. Per la parte residua, sarà data copertura nella prossima legge di bilancio, che sarà presentata al parlamento il 20 ottobre. In definitiva – conclude la presidenza del consiglio – nessun ritardo per l’avvio delle misure di sostegno contenute nel decreto tant’è che dal mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza e che il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale”.
A onor di cronaca va detto che il Mef aveva già parzialmente corretto la direzione, annunciando che “La Ragioneria Generale dello Stato non ha bloccato il decreto” e ”nelle prossime ore ci sarà la bollinatura del decreto Genova quindi la trasmissione al Quirinale”. “L’interlocuzione tra amministrazioni – si spiega – ha portato risultati. I suggerimenti sulle coperture elaborati dalla Rgs sono in corso di recepimento nell’articolato”.
L’iter del Decreto Genova
Il decreto Genova sta per arrivare nelle mani del presidente della Repubblica dodici giorni dopo essere stato varato dal consiglio dei Ministri con la formula `salvo intese´, che ne consentiva l’integrazione con altre modifiche.
Di fatto il provvedimento (che pure il premier Conte aveva sbandierato a Genova dicendo che era stato approvato) era rimasto fermo alla Ragioneria dello Stato perché non erano chiare le coperture finanziarie ai progetti, negli spazi destinati a riportare le fonti economiche per i progetti inseriti in decreto, il governo aveva apposto dei puntini di sospensione. Luigi Di Maio, accusato di dilettantismo dall’opposizione, ha accusato a sua volta i tecnici della Ragioneria di aver bloccato il decreto per sabotare il governo.
Poi, come detto finora, si è giunti a uno sblocco dopo che la Ragioneria ha suggerito una serie di coperture finanziarie che sono state accolte dal governo, per cui il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli ha rassicurato: ”è pronto, oggi o al massimo venerdì sarà firmato al Colle”.
E c’è molta attesa per capire prima di tutto chi sarà nominato commissario incaricato della ricostruzione, quali poteri saranno concessi al commissario, come si procederà alla ricostruzione del ponte e quando inizieranno tutti gli interventi straordinari, come i risarcimenti agli sfollati e le misure speciali destinate al capoluogo ligure. E’ quasi certo che occorrerà attendere ancora per sciogliere questi nodi.