Il decreto legge sui rave è stato modificato, la pena massima consentita rimane a 6 anni. Altre novità in campo giustizia, la Commissione approva benefici ai condannati contro la Pubblica Amministrazione e la sospensione delle sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale.
La Commissione Giustizia del Senato italiano ha recentemente approvato alcune modifiche al decreto legge sui rave lasciando però come pena massima 6 anni. Inoltre sono diverse le norme e le modifiche apportate, tra queste incontriamo l’approvazione dei benefici penitenziari ai detenuti che sono stati condannati per aver effettuato reati contro la Pubblica Amministrazione, anche se hanno scelto di non collaborare con la giustizia. Viene inoltre sospesa fino al 30 giugno la sanzione prevista per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale, ed è quindi stato approvato l’emendamento presentato dalla Lega.
La Commissione Giustizia del Senato è intervenuta per modificare alcune norme relative ad alcuni punti salenti che nelle ultime settimane hanno fatto molto parlare, tra questi il decreto legge contro i rave illegali.
Questa mattina sarà votato il mandato alla presidente della commissione Giulia Bongiorno per portare il testo in Aula il prossimo 12 dicembre, dopo di che sarà presentato alla Camera.
Le norme interessate dal testo sono principalmente tre. La norma sui rave party illegali, la possibilità di usufruire dei benefici penitenziari anche per quei detenuti che hanno commesso reati contro la Pubblica Amministrazione e non hanno collaborato con la giustizia, e la sospensione delle sanzioni fino al prossimo Giugno 2023 per tutte quelle persone che non hanno aderito agli obblighi vaccinali previsti per contrastare il Covid-19.
La Commissione ha approvato le modifiche all’articolo 5 che riguardano il decreto legge sui rave illegali che è stato varato alla fine di ottobre 2022 dal Consiglio dei Ministri, introducendo l’articolo 663-bis del Codice Penale. È stato perciò riformulato l’emendamento come presentato nei giorni passati dal Governo. Le modifiche più interessanti al decreto sono l’eliminazione ai riferimenti al Codice Antimafia, all’ordine pubblico e al dei partecipanti 50.
Sono diverse le modifiche apportate alla norma sui rave illegali. È stata confermata la reclusione da 3 a sei anni per “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento”. Oltre alla pena è prevista anche una multa che va da 1000 a 10000 euro.
La norma viene applicata nel momento in cui l’invasione, come prevista dalla norma, rappresenti un concreto pericolo non solo per la salute pubblica ma anche per l’incolumità pubblica per la mancanza del rispetto sulle norme sulle sostanze stupefacenti, sulla sicurezza, sull’igiene e sul numero dei partecipanti ammessi.
Oltre alla reclusione e alla multa è prevista anche la confisca di tutto ciò che è servito o era destinato all’organizzazione del rave e quindi a commettere il reato, ma anche di tutte le cose prodotto o dei profitti generati dall’organizzazione del rave illegale.
Erika Stefani, capogruppo della Lega nella Commissione Giustizia del Senato, si è espressa soddisfatta del risultato raggiunto perché la norma ha lo scopo di disincentivare tutti quegli eventi specifici che mettono a rischio i ragazzi. Un tema che vede d’accordo l’intera commissione.
Come abbiamo anticipato però non è la sola norma ad essere stata vagliata dalla Commissione, di fatti sono state approvate anche altre modifiche. In particolare c’è stata l’estensione dei benefici penitenziari anche per i detenuti che hanno commesso reati contro la Pubblica Amministrazione, come corruzione o peculato, anche se non hanno collaborato in alcun modo con la giustizia.
Questo emendamento era stato presentato dal Senatore Pierantonio Zanettin, di FI. La sua approvazione ha suscitato diverse critiche soprattutto da parte del Partito Democratico e da parte del Movimento 5 Stelle. Secondo il Movimento 5 Stelle, l’approvazione dell’emendamento è un attacco alla miglior legge anticorruzione che era stata mai realizzata in Italia e che aveva avuto molto successo anche sul piano internazionale.
La Commissione ha scelto di approvare anche l’emendamento presentato dalla Lega che chiedeva la sospensione delle sanzioni, fino al 30 giugno 2023, per tutte quelle persone che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale previsto per il Covid-19.
Il Vicesegretario nazionale di Azione, Mariastella Gelmini, ha contestato la sospensione dicendo: “una vergogna ed un insulto a chi si è responsabilmente vaccinato per tutelare se stesso e gli altri”. Definendo anche la sospensione come “la sanatoria per i no vax”.
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, commenta invece “significativi passi in avanti” e si ritiene decisamente soddisfatto per l’ottimo lavoro svolto e per l’importante mediazione tecnica con i Ministri Nordio e Piantedosi, e con la Presidente Bongiorno. Ora il testo dovrà affrontare un ultimo ostacolo ossia l’approvazione definitiva.
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