Oggi in Commissione Affari costituzionali partirà l’iter del decreto migranti approvato dal Consiglio dei ministri a Cutro. Il Quirinale preme per un ammorbidimento della norma. Alla Camera, intanto, è attesa la presidente Meloni per una question time.
Il nodo del testo pubblicato la settimana scorsa in Gazzetta Ufficiale, riguarda l’eliminazione della norma sulla protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo.
Il Quirinale spinge su Palazzo Chigi per un ammorbidimento della norma fortemente voluta dalla Lega. Intanto, oggi pomeriggio la premier Giorgia Meloni è attesa alla Camera per una question time sui fatti di Cutro e su altre questioni.
Parte oggi la Commissione Affari costituzionali al Senato, per analizzare il nuovo decreto migranti.
Il testo, pubblicato in settimana sulla Gazzetta Ufficiale e fortemente voluto dalla Lega, prevede una norma discutibile sull’eliminazione della protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo.
In particolare, l’articolo 7 del decreto prevederebbe l’eliminazione della norma che impedisce di espellere una persona nel momento in cui vigono “fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare”.
Il rischio intercettato dall’ufficio legislativo del Colle è che in questo modo i richiedenti asilo, in attesa di un riscontro dalle istituzioni italiane, possano essere espulsi da un momento all’altro.
Proprio per questo il Quirinale ha cercato un confronto con il governo, per tentare di “ammorbidire” il testo della norma, interpretandola in ottica maggiormente umanitaria.
Intanto sempre oggi alle 15, vi sarà alla Camere una question time della presidente Meloni, la quale risponderà a domande sulla vicenda di Cutro, ma anche su altre questioni come il salario minimo.
Nel decreto varato dal Consiglio dei ministri a Cutro sono previste una serie di norme e di limitazioni afferenti al fenomeno dell’immigrazione in Italia. Tra questi vi è la pena fino a 30 anni di carcere per gli scafisti o anche il ripristino del decreto flussi.
Questo nuovo pacchetto di norme ha suscitato lo sdegno di diverse persone, a partire dall’opposizione. Questo perché sono state introdotte una serie di norme “poco umanitarie”, che puntano a limitare l’immigrazione in modo contorto.
“Il Consiglio dei ministri vara un decreto legge sull’immigrazione, il cui testo attendiamo di leggere nel dettaglio, che appare come un manifesto infarcito di reati-propaganda, di ovvietà, di contraddizioni e di pericolose restrizioni”.
Afferma la deputata del Pd Laura Boldrini. Anche Conte critica il decreto affermando che il governo sta mettendo in campo una serie di contraddizioni in relazione alla gestione del tema. Incapace, inoltre, di dare una spiegazione coerente alla tragedia svoltasi a Cutro.
La verità è che i dati testimoniano che il fenomeno continua ad aumentare. Probabilmente porre norme estremamente restrittive, che ricadono in senso negativo principalmente sulle persone che fuggono dal proprio paese, non servirà a nulla.
Le persone partono da situazioni di violenza e guerra, condizioni che violano qualsiasi tipo di diritto umano. Costrette ad abbandonare il proprio paese, alla ricerca di una vita migliore. Che purtroppo, nella maggior parte dei casi non trovano.
“Nessuno mette i propri figli in mare a meno che l’acqua non sia più sicura della terra”.
Questa frase di Warsan Shire, scrittrice e poetessa keniota, descrive perfettamente la realtà. Purtroppo però, fin troppe persone, dall’alto della loro “agiatezza” ancora non riescono a comprendere a fondo.
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