La Camera ha approvato definitivamente il decreto legge rave con 183 voti a favore, 116 contrari e un astenuto.
Durante la votazione dai banchi dell’opposizione si sono levate forti proteste, con i deputati dem che al momento del voto hanno sventolato la Costituzione. Alla fine la seduta è stata tolta: la prossima si terrà il 9 gennaio quando si discuterà il decreto Aiuti quater.
La Camera ha approvato definitivamente il decreto legge rave con 183 voti a favore, 116 contrari e un astenuto. Il via libera definitivo è giunto dopo l’ok del presidente Lorenzo Fontana alla “ghigliottina”, con la quale si arriva direttamente al voto finale. Il termine di scadenza del provvedimento – se non convertito in legge – era proprio oggi, 30 dicembre.
Il decreto legge, oltre alla norma che introduce l’articolo 633-bis del Codice penale contro i rave party, consente anche di reintegrare gli operatori sanitari che non si siano sottoposti alla vaccinazione anti-Covid e apporta alcune modifiche all’ergastolo ostativo. Il decreto era stato approvato in Senato lo scorso 13 dicembre, con 92 sì, 75 no e un astenuto.
Durante la votazione dai banchi dell’opposizione si sono levate forti proteste, con i deputati dem che al momento del voto hanno sventolato la Costituzione. Alla fine la seduta è stata tolta: la prossima si terrà il 9 gennaio quando si discuterà il decreto Aiuti quater. Si attende ora la pubblicazione in extremis in Gazzetta Ufficiale. Lo scorso martedì il governo aveva incassato la fiducia sul provvedimento, che è stato firmato dal presidente Sergio Mattarella per la conversione in legge.
La presidente dei deputati dem Debora Serracchiani ha detto:
“Questo governo non ce la può fare perché Non può essere quello che dice di usare la mascherina e poi reintegra i medici No vax. Non può fare due parti in commedia. Questo governo non ce la fa perché è inadeguato, inadatto e non sta rispondendo alle esigenze e ai bisogni del Paese”.
Nel decreto legge oggi approvato alla Camera sono contenute le normative che allentano le restrizioni sulle misure di contenimento del Covid. Per gli operatori della sanità la scadenza dell’obbligo vaccinale è fissata al 1° Novembre scorso, consentendo anche ai non vaccinati di rientrare al lavoro. Non solo, fino al 30 giugno 2023 sono sospese le sanzioni per gli over 50 non vaccinati.
Col decreto si annulla l’obbligo di sottoporsi a un tampone quando compaiono i primi sintomi e di fare lo stesso per uscire dall’isolamento dopo il contagio. Dopo cinque giorni si potrà quindi tornare a svolgere le normali attività, senza doverne aspettare dieci. Le persone entrate in contatto con un positivo dovranno restare in regime di autosorveglianza per 5 giorni, sempre rispettando l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2. Abrogato l’obbligo di Green Pass per accedere alle strutture socio-assistenziali e hospice e l’obbligo di sottoporsi al tampone per accedere al pronto soccorso.
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