Nei giorni scorsi hanno fatto molto discutere le misure proposte dal Governo Conte, inserite nel decreto Ristori a sostegno delle categorie colpite dalla crisi provocata da Covid-19. In particolar modo, sono state criticate le nuove chiusure, decise con l’ultimo Dpcm nel tentativo di contrastare la nuova ondata di contagi di Coronavirus.
Il decreto Ristori aveva già ricevuto l’approvazione martedì 27, oggi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 269 del 28.10.2020 ed entra in vigore con effetto immediato. Sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Di seguito le misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 ivi contenute.
Il testo pubblicato specifica che è stato previsto uno stanziamento di 5,4 miliardi per quanto riguarda l’indebitamento netto e di 6,2 miliardi di euro di saldo da finanziare: questi saranno destinati al “ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori in esse impiegati“.
I contributi a fondo perduto per le imprese in oggetto saranno distribuiti con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate per il decreto “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34). In questa nuova manovra, però, sono comprese le aziende con fatturato maggiore di 5 milioni di euro, con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato.
L’erogazione avverrà in modo automatico sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda a maggio, mentre le attività che non avevano usufruito del decreto Rilancio dovranno fare richiesta.
6 settimane di Cassa integrazione ordinaria ulteriore, per un impegno di 1,6 miliardi complessivi, sono state confermate. Da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 dalle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche. La Cassa sarà gratuita per aziende con una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, l’attività avviate dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.
È prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato.
Ai datori di lavoro è stato riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. Con esclusione del settore agricolo, per tutti gli altri sarà applicato a patto che che abbiano sospeso o ridotto l’attività a causa delle ordinanze.
L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari al 50% per i datori di lavoro con riduzione del fatturato inferiore al 20%; al 100% dei contributi previdenziali una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.
Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, nonché allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%.
Il credito è cedibile alla proprietà dell’immobile locato.
La seconda rata dell’IMU 2020 è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.
Ai lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo verrà riconosciuta una indennità di 1.000 euro. Mentre per quello che riguarda il turismo è prevista la proroga della cassa integrazione e le indennità speciali.
È stanziato complessivamente 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti, da spartirsi quanto segue: 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator; 100 milioni per editoria, fiere e congressi; 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale; 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.
Verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza a chi già ne aveva usufruito e anche a chi, durante il mese di settembre, abbia avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio.
Ai lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) e “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) è garantita una indennità ulteriore per un aumento di importo da 600 a 800 euro.
Un Fondo, le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport, viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste associazioni svolgono.
Viene istituito un Fondo da 100 milioni di euro anche per la filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive. La concessione di contributo a fondo perduto in questo caso sarà effettuata a chi ha subito un calo superiore al 25% del fatturato rispetto a novembre 2019 e alle attività nate dopo il 1 gennaio 2020.
Saranno stanziati fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di base. Verrà altresì istituito, presso il Ministero della salute, il Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.
Riguardo il settore della Giustizia, il decreto prevede anche l’introduzione di disposizioni per l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari e, in ambito sia civile che penale, alle udienze; per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.
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