Decreto stadi diventa legge: c’è anche la pistola elettrica

Il Decreto Stadi è stato approvato anche in senato e diventerà legge passando grazie alla fiducia ottenuta dal Governo con 164 voti favorevoli e 109 contrari: entrerà in vigore, come da prassi, in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale portando diverse novità che riguarderanno soprattutto il modo in cui si cercherà di arginare la deriva violenta dell’ala più estrema (e meno sportiva) del tifo. Di sicuro l’aspetto che ha attirato più attenzione è quello legato alla pistola elettrica che sarà introdotta in via sperimentale. Andiamo a scoprire cosa comporterà questo provvedimento che si concentra su “disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive“.

La fiducia al Senato dopo il sì della Camera

Come da iter, il decreto Stadi è dovuto passare prima dalla Camera e poi dal Senato per diventare legge. Se al primo passo era stato approvato senza problemi, al secondo è stato ottenuto grazie alla richiesta di fiducia richiesta da Andrea Orlando, il Ministro della Giustizia, con 164 sì e 109 no. Le “disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive” avevano però trovato l’ostruzione della Lega di A, dato che il decreto avrebbe richiesto il versamento di un contributo da parte delle società, con una tassazione dell’1-3 per cento sui biglietti per coprire il costo della sicurezza maggiorata.

TUTTE LE NOVITA’ DEL DECRETO

Arriva la pistola elettrica

Sono infatti richiesti diversi interventi come un ammodernamento dei mezzi per gli agenti dell’ordine per la messa in sicurezza degli impianti oltre che per pagare le ore di straordinario ai poliziotti stessi. La pistola elettrica sarà una delle armi non letali che saranno consegnate in via sperimentali, chiedendo che venga usata solo se strettamente necessario, con le dovute precauzioni. Ma ripensando a scene tristemente note non saremo difficili profeti a immaginarla usata su larga scala da subito. Oltre a soluzioni più pratiche, però, ci sono nuove norme contro i tifosi violenti.

L’ARRESTO DI CIRO A’ CAROGNA

I provvedimenti contro i tifosi violenti

Certo, chiamarli tifosi non sarebbe molto corretto visto che di criminali completamente disinteressati allo sport si tratta, tuttavia lasciamo perdere la semantica e concentriamoci sul pratico. Cosa rischia chi trasgredisce le regole? Viene introdotta la Daspo di gruppo ossia il divieto di accedere agli stadi che sarà esteso per durata e per partecipazione: 3 anni per i responsabili di violenze di gruppo con partecipazione attiva del singolo, da 5 a 8 anni per i recidivi, con obbligo di presentarsi in commissariato. Potrà essere richiesta la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza estesa al il divieto o l’obbligo di soggiorno. La seconda novità è il blocco delle trasferte per uno o due campionati ai tifosi che risiedono nella provincia della squadra, in caso di episodi particolarmente gravi. C’è poi l’arresto in flagranza differita in caso ad esempio di cori razzisti. Per quanto riguarda la frode sportiva con pene inasprite e rischio fino a 9 anni di prigione, saranno utilizzate intercettazioni e misure cautelari di detenzione.

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