[didascalia fornitore=”ansa”]Zone di Amatrice dopo il terremoto[/didascalia]
Alle ore 14 di lunedì 16 luglio sarebbe dovuta iniziare la seduta alla Camera con la discussione ordine del decreto legge sul terremoto. Tuttavia i banchi del governo erano vuoti, così i lavori sono stati sospesi per qualche minuto, fino al rientro in aula dei politici grillini e leghisti. I lavori sono dunque ri-iniziati alle 14 e 11. Critiche dei deputati PD a parte, che hanno subito evidenziato il fatto, nelle ore successive alcuni giornali titolavano la notizia con lo slittamento del confronto parlamentare sul decreto inerente i lavori di ricostruzione post sisma, generando la polemica dei pentastellati, che hanno tenuto a ribadire che il provvedimento non è slittato a data da definirsi, ma che ha subito solo un ritardo di 10 minuti. Tuttavia, critiche aspre sono arrivate da parte dei comitati dei terremotati proprio sul contenuto del provvedimento.
A chiarire che il provvedimento è stato ‘semplicemente’ discusso in ritardo e non slittato a data futura, è stata Patrizia Terzoni, dal suo profilo Facebook.
Nel post scrive:
#DecretoTerremoto: Purtroppo molto spesso ci si ferma a leggere solo il titolo dandolo per notizia, e anche se nel testo dell’articolo ci sono le precisazioni, il messaggio che passa dipende dalle prime due righe in grassetto.
Nonostante i numerosi tweet, i post Facebook e i titoli di giornale che fanno credere che il Governo fosse già in vacanza mentre si doveva parlare del decreto sisma in aula alla Camera, voglio rassicurare tutti: l’iter è iniziato alle 14:11, tanto che esistono anche numerosi video che ne testimoniano il regolare procedimento.
Precisamente, l’aula è stata convocata alle 14, e dopo una serie di interventi il dl ha iniziato il suo iter. A seguito di una sospensione dalle 14:04 alle 14:06 è poi ripresa, e dopo aver democraticamente permesso alle opposizioni di intervenire sull’increscioso ritardo, alle 14:11 abbiamo cominciato la discussione con il Governo presente.
Quindi no, IL DECRETO TERREMOTO NON È SLITTATO, È SOLO INIZIATO CON LIEVE RITARDO! Facciamo informazione, non disinformazione. Grazie.
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Il problema dei titoli sui giornali però passa sicuramente in secondo piano se si ascoltano le critiche dei comitati formati dai cittadini terremotati, i quali denunciano che le loro proposte non sono state prese in considerazione.
“Prima delle elezioni, i rappresentanti dell’attuale governo erano molto critici con il vecchio esecutivo che in due anni ha fatto solo danni nel post-sisma del Centro Italia. Qualcosa è stato fatto ma non è ancora abbastanza. Abbiamo fornito le nostre proposte alla commissione Senato ma nel decreto ne vediamo poca traccia, confidiamo nel cambiamento. Abbiamo cambiato governo, ora dobbiamo cambiare rotta”, spiega Francesco Pastorella, che fa parte della delegazione dei comitati formati dai cittadini colpiti dal terremoto Centro Italia: “La situazione è vecchia, ci aspettavamo più concretezza. Ci sono emendamenti presentati da noi come coordinamento dei comitati. Ci aspettavamo che fossero inseriti del decreto legge” e invece non ce n’è traccia.
Durante il sit in organizzato davanti a Montecitorio, alcuni delegati sono stati ricevuti dai capigruppo alla Camera. Pastorella denuncia: “Quello che ci aspettiamo da questo governo è molto di più di quello che è stato fatto. Il tempo scorre, abbiamo bisogno di riprendere il lavoro, ripristinare la viabilità, c’è bisogno di azioni concrete. Abbiamo partecipato alla commissione Senato e abbiamo presentato delle proposte, emendamenti, molti dei quali non necessitano nemmeno di copertura finanziaria”, ha aggiunto. E probabilmente per questo sono state ignorate.