Contro la deforestazione in Messico nessun arma si è rivelata più potente delle lucciole, e per lucciole non intendiamo le signorine che lavorano in strada di notte, ma proprio quei curiosi animaletti che vivono anche nei nostri territori, i quali sono stati in grado di trasformare Piedra Canteada in un’attrazione turistica indescrivibile, arrestando il taglio indiscriminato degli alberi. Ma partiamo dall’inizio: ci troviamo nel villaggio di Nanacamilpa, a circa 70 chilometri dalla capitale Città del Messico, un’area dedita fino a poco tempo fa a rifornimento per le segherie, le cartiere e per il mercato del legno in generale, sfruttando la vicinanza del parco di Piedra Canteada, che a causa dello sfruttamento intensivo stava perdendo tutti i suoi alberi, inesorabilmente.
Foto di edmondo gnerre
Ma ogni estate avveniva una sorta di magia fra i boschi dello stato di Tlaxcala, che illuminava il tramonto rendendo lo spettacolo indimenticabile, grazie alle migliaia di lucciole che si accendevano ad intermittenza, uno show di luci che squarciava il buio, di fronte al quale non si poteva che rimanere ammutoliti, e stupefatti. Già nel 1990 uno dei leader della comunità, Genaro Rueda Lopez, aveva pensato che la foresta poteva essere qualcosa di più che un’area da sfruttare: perché non fare in modo che uno spettacolo così bello diventi un’attrazione da godere per chiunque? L’idea è rimasta lì, chiusa nel proverbiale cassetto per anni: difficile convincere la popolazione che il turismo legato alla natura potesse essere più redditizio delle segherie. Poi qualcosa finalmente si è mosso, e c’è voluto il rischio che le oltre 2000 specie di lucciole morissero a causa della la deforestazione, affinché quell’idea che appariva irrimediabilmente balzana divenisse concreta.
La comunità di Piedra Canteada ha assistito dapprima all’arrivo di sparuti turisti attratti da quel sorprendente fenomeno che ricordava una festa di Natale in piena estate, poi la voce si è sparsa a poco a poco, ed oggi abbiamo prenotazioni esaurite con settimane di anticipo. Si è partiti per salvare le lucciole, ma adesso possiamo affermare che sono state le lucciole a salvare la foresta, giacché grazie al turismo il disboscamento a Piedra Canteada è calato fino al 70 percento. E l’eco-business porta altre buone notizie: per salvaguardare l’habitat delle lucciole, ogni anno verranno piantati altri 50mila alberi di pino e abete, e i diserbanti a lungo utilizzati in quell’area sono stati praticamente banditi. La speranza ora è che il successo di questa iniziativa possa essere d’ispirazione per altre realtà del Paese: sembra una favola, eppure le lucciole sono riuscite ad illuminare non soltanto il panorama di Piedra Canteada, ma anche i cuori e le menti degli uomini che abitano quei luoghi, difendendoli oggi dalle speculazioni e lo sfruttamento. Sì, a volte le favole diventano realtà.
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