Ennesimo blitz di alcuni attivisti di Ultima Generazione, che questa volta hanno deciso di imbrattare la Fontana di Trevi a Roma. Dieci ambientalisti sono entrati in piedi all’interno della fontana capolavoro nel centro della Capitale, imbrattandola con del liquido nero ed esponendo degli striscioni contro il fossile. La scena è stata accolta con fischi dai passanti e turisti presenti. Gli attivisti sono stati quindi fermati e portati via dalle forze dell’ordine. Sdegno e rabbia da parte del primo cittadino Roberto Gualtieri. La fontana, stando ai primi controlli, non avrebbe subito danni permanenti.
Questa mattina un gruppo formato da 10 persone di Ultima Generazione, il collettivo ambientalista già protagonista di diversi interventi di questo tipo, ha imbrattato con del liquido a base di carbone digitale l’acqua della Fontana di Trevi, monumento simbolo della municipalità romana e capolavoro di Nicola Salvi. Il loro blitz è stato accolto con cori e fischi di protesta da parte dei numerosi passanti e turisti presenti. Gli attivisti sono entrati dentro all’acqua, hanno versato il liquido nero, e hanno esposto degli striscioni contro il fossile, urlando slogan. Il loro intervento è stato bloccato dall’arrivo della Polizia locale, che li ha portati via a forza. Sdegnato e stanco della situazione il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, stufo di questi attacchi continui ai monumenti della città.
Ultima Generazione, gli attivisti del collettivo protagonisti di un nuovo blitz ai danni della Fontana di Trevi, imbrattata con del liquido nero
“Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. Oggi imbrattata la Fontana di Trevi. Costoso e complesso il ripristino. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti”. Questa la reazione di Roberto Gualtieri, stamattina, all’ennesimo blitz da parte degli attivisti di Ultima Generazione.
Questa volta gli ambientalisti se la sono presa con la Fontana di Trevi, monumento capolavoro e simbolo della romanità nel mondo, che hanno deciso di imbrattare con del liquido nero a base di carbone vegetale, entrando nell’acqua e esponendo striscioni con scritto “Non paghiamo il fossile”, urlando anche frasi come “Il nostro Paese sta morendo”.
Un blitz, tuttavia, accolto con fischi e insulti da parte dei tanti turisti e passanti, infastiditi nel vedere l’acqua cristallina della fontana diventare scura come la pece. Ad interrompere la loro azione ci ha pensato la polizia locale, intervenuta assieme a quella scientifica. Nove degli attivisti sono stati individuati, tre di loro sarebbero romani. Anche Gualtieri è arrivato sul posto verso le 13.30, e dopo aver ringraziato le forze dell’ordine e gli operatori Ama ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa.
“Per fortuna l’intervento della polizia locale è stato tempestivo, quindi gli attivisti di Ultima generazione hanno potuto versare solo due dei numerosi barattoli di carbone vegetale che avevano con sé. Questo porterà a un intervento significativo anche se, fortunatamente, la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti” ha iniziato a spiegare ai giornalisti.
Ha poi sottolineato quanto sia giusto protestare, ma non sia questa la strada corretta, poiché va proprio a impattare sull’ambiente, e per una ragione specifica: “Sarà un intervento che costerà molto tempo, impegno e anche acqua. Svuoteremo la fontana con i suoi 300 mila litri di acqua. Tante persone dovranno lavorare per rimuovere il liquido nero e accertarsi che non ci siano danni permanenti”.
Ultima Generazione, prima di Fontana di Trevi, attaccata dagli ambientalisti anche la Fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona. Le parole di Pedica di +Europa
Questo non è certo l’unico blitz messo a segno dagli attivisti di Ultima Generazione, che il 6 maggio scorso avevano commesso un gesto simile questa volta nei confronti della Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona.
Ultima generazione, la nuova protesta nel centro di Roma [DIRETTA] https://t.co/In84pUZMdv
— AGTW (@AGTW_it) May 21, 2023
Anche in quel caso, alcuni di loro erano entrati dentro all’acqua del monumento, esponendo cartelli uguali a quelli mostrati oggi e sostenendo le stesse tesi a gran voce. All’arrivo della Polizia locale, gli attivisti in quel caso avevano opposto resistenza passiva nei suoi confronti. Anche in quel caso Guarnieri aveva condannato il gesto, spiegando come le lotte giuste diventassero automaticamente sbagliate nel momento in cui si danneggiano beni della collettività.
Dura la reazione anche di Stefano Pedica di +Europa, riguardo a quanto accaduto oggi nel pieno centro di Roma: “Gli attivisti di Ultima Generazione non si fermano. Per difendere l’ambiente continuano a organizzare forme di protesta discutibili oltre a imbrattare monumenti e sedi istituzionali. Ma davvero c’è qualcuno convinto che questi gesti servano a tutelare il pianeta?” – ha commentato con irritazione – “Alla luce dell’episodio di oggi sarebbe il caso di aumentare i controlli in una città che ancora una volta si è presentata vulnerabile”.