Oggi è attesa alla Camera e al Senato l’informativa del ministro Nordio in merito alla questione Delmastro – Donzelli, il ministro potrebbe scegliere di parlare anche sulla vicenda di Alfredo Cospito.
Alfredo Cospito è più di tre mesi che fa lo sciopero della fame, l’anarchico è in sciopero contro il regime del 41 bis.
Caso Delmastro – Donzelli, oggi l’informativa
È attesa nella giornata di oggi l’informativa sia alla Camera che al Senato del ministro Nordio in merito al caso Delmastro – Donzelli. Un appuntamento importante in cui il ministro potrebbe scegliere di parlare anche della vicenda di Alfredo Cospido.
L’informativa che si terrà nella giornata odierna ha lo scopo di portare il caso Donzelli – Delmastro alla Camera e al Senato, i due protagonisti della vicenda che sono appunto Andrea Delmastro, sottosegretario alla giustizia, e Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir, per loro c’è l’ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio.
L’opposizione ha richiesto per i due le dimissioni, e la procura di Roma ha scelto di avviare l’inchiesta su di loro. A dare vita allo scandalo fu un intervento avvenuto il 31 gennaio 2023, alla Camera di Donzelli, il quale aveva parlato del contenuto di alcuni colloqui avvenuti in carcere tra Cospito e altri boss della criminalità organizzata.
Questi stessi colloqui erano stati riportati all’interno di una relazione del Dap e il Delmastro ne era venuto a conoscenza, visto che ha la delega alle carceri ed è suo coinquilino a Roma.
Dai colloqui veniva riscontrato che i boss incoraggiavano Alfredo Cospido a proseguire il suo sciopero della fame e la sua battaglia contro il regime 41 bis.
Questi dialoghi erano stati utilizzati per poter attaccare il Pd accusandolo di complicità con la mafia, visto che una sua delegazione proprio in quelle settimane aveva fatto visita al carcere dove è detenuto Cospito.
Su questa vicenda è attesa la decisione del Giurì d’onore, proprio come richiesto dal Pd. Nonostante questo però il ministro Nordio si è apprestato a compiere personalmente le verifiche interne in merito al documento su cui si sono scatenate le polemiche e già nei giorni scorsi ha reso pubbliche, con una nota, le sue conclusioni.
Oggi porterà queste conclusioni alla Camera e al Senato, arricchendole di altri dettagli. Secondo quanto emerso le parole che erano state riferite da Donzelli erano presenti in una scheda di sintesi realizzata dal Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, quindi “priva di apposizioni formali di segretezza o di ulteriori classificazioni”.
Le conversazioni avvenute tra Cospito e i boss non sono state intercettate ma sono state ascoltate durante la classica attività di vigilanza amministrativa che viene eseguita dagli uomini della polizia penitenziaria.
Per quanto riguarda invece la dicitura “limitata divulgazione” presente su tale documento non si fa rifermento al segreto di Stato. Questa conclusione sicuramente non sarà apprezzata dal Pd, che al momento non detiene i numeri per far passare una mozione di censura.
La vicenda di Alfredo Cospito
L’anarchico Alfredo Cospido è da più di tre mesi che ha scelto di fare lo sciopero della fame contro il regime in vigore al 41 bis.
Il ministro fino ad ora non ha voluto revocargli il regime ma su questa scelta in molti cominciano a dubitare che sia una scelta idonea, i primi a mettere in dubbio tale decisione sono alcuni esponenti della procura nazione antimafia.
Durante l’intervento atteso di oggi alla Camera e al Senato ci si aspetta che il ministro renda note le sue condizioni fisiche al momento. L’anarchico attualmente si trova all’interno del reparto di medicina penitenziaria presente nell’Ospedale San Paolo.
Secondo le ultime notizie per il secondo giorno di fila ha preso degli integratori e ha mangiato uno yogurt. La scelta di riprendere pian piano a nutrirsi è dovuta al fatto che si è aperta la possibilità che la sua richiesta sia accolta e quindi venga per lui annullato il 41 bis.
Secondo alcune indiscrezioni potrebbe tornare nei prossimi giorni negli ambienti giudiziari, venendo dimesso dall’ospedale per tornare al centro clinico del carcere di Opera.