Demenza: farmaci di utilizzo comune aumentano il rischio del 30%

[didascalia fornitore=”altro”]Foto di pathdoc / Shutterstock.com[/didascalia]

Alcuni farmaci utilizzati da milioni di persone nella cura di incontinenza e depressione potrebbero aumentare del 30% il rischio di sviluppare qualche forma di demenza. Sul banco degli imputati ci sono gli anticolinergici, sostanze utilizzate per il controllo delle contrazioni muscolari e per il trattamento della depressione.

Nell’ambiente medico è noto da tempo che questa famiglia di farmaci può intaccare la memoria e disturbare la capacità di attenzione, ma oggi i ricercatori inglesi fanno scattare un nuovo campanello d’allarme: l’utilizzo prolungato di anticolinergici potrebbe aumentare il rischio di declino cognitivo. Lo studio effettuato dai ricercatori della University of East Anglia su 350mila anziani suggerisce che un utilizzo di anticolinergici di almeno un anno può aumentare il rischio di contrarre qualche forma di demenza nei 20 anni successivi.

L’incremento del fattore di rischio è molto personale e si basa su intensità e durata del trattamento, sulla genetica e sugli stili di vita. L’impatto sulla popolazione potrebbe essere serio, dal momento che nel Regno Unito due milioni di persone assumono farmaci di questo tipo.

Per quanto riguarda la depressione, i risultati vanno ulteriormente approfonditi perché questa malattia può in alcuni casi già di per se stessa essere il campanello d’allarme del sopraggiungere di disturbi cognitivi. Non è quindi detto che il legame con l’utilizzo di anticolinergici abbia necessariamente un nesso causale. Nel Regno Unito circa 1/5 dei malati di depressione viene trattato con anticolinergici.

In ogni caso, se i risultati saranno confermati, i ricercatori stimano che circa 20mila cittadini inglesi contrarranno la demenza nei prossimi anni a causa dell’assunzione di anticolinergici.

C’è da fare una precisazione: lo studio non punta l’indice contro tutti i farmaci che contengono anticolinergici: quelli utilizzati per il trattamento dei crampi addominali, febbre e mal d’aria non sembrano aumentare il rischio di contrarre demenza.

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