Secondo le stime sui dati diffusi da Istat, in Italia per la prima volta sono nati meno di 500mila bimbi, un nuovo record negativo. Le nascite dovrebbero fermarsi sotto le 490mila, contro le 509mila dell’anno scorso, alimentando le preoccupazioni degli esperti circa l’invecchiamento della popolazione e l’economia italiana, in quanto un Paese con pochi giovani ha una domanda debole e un’economia stagnante rischia di far precipitare nella cosiddetta “stagnazione secolare”. Nei primi otto mesi del 2015, sono nati 319mila bambini secondo quanto riportato sul sito Istat: il settimo calo consecutivo per il nostro Paese.
Si è rilevato che il mese con il maggior calo fra 2014 e 2015 è stato gennaio, quando c’è stato anche un picco di decessi e si è così verificato un “saldo naturale” di -23.439, circa oltre 10mila unità rispetto all’anno precedente, già negativo. Le cause? Da ricercare in diversi fattori, fra i quali l’invecchiamento della popolazione che ha ridotto il numero di donne giovani tra quelle in età fertile, rendendo le gravidanze più difficili e la tendenza delle coppie a rimandare la creazione di una famiglia, anche a causa dell’instabilità economica.
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