L’ex senatore di Forza Italia – Denis Verdini – aveva un permesso per recarsi dal dentista a Roma, ma in diverse occasioni avrebbe sfruttato l’opportunità per incontrare personaggi del mondo della politica e imprenditori.
A rivelare la nuova indagine è Il Fatto Quotidiano. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, Verdini si sarebbe fermato spesso al ristorante del figlio Tommaso, per gli incontri, nonostante i divieti.
L’ex senatore di Forza Italia, Denis Verdini, sarebbe indagato dalla Procura di Roma per aver violato la detenzione domiciliare, a cui era sottoposto dopo la condanna a sei anni e sei mesi nell’ambito del processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino. A rivelare le nuove indagini è il Fatto Quotidiano, che ricostruisce i movimenti dell’ex politico.
Secondo quanto riferisce il quotidiano, Verdini avrebbe approfittato di alcuni permessi medici pe incontrare personalità del mondo politico e imprenditoriale. Nello specifico, l’ex senatore avrebbe sfruttato l’appuntamento con il dentista a Roma per organizzare gli incontri che ora gli vengono contestati.
Toccherà ora al Tribunale di Sorveglianza di Firenze ricostruire i movimenti di Verdini durante il periodo di detenzione domiciliare.
Nell’ordinanza del 2021, i giudici avevano imposto il divieto di allontanamento dalla casa di famiglia in Toscana, se non per esigenze mediche, personali o dei componenti della famiglia. Verdini poteva uscire ogni giorno dalle 10 alle 12, ma non poteva avere contatti con persone estranee al nucleo familiare, eccezion fatta per esigenze di salute o di consulenza legale. Il mese successivo, in casa Verdini, viene concesso l’accesso a due soci del figlio Tommaso e a quattro domestici, mentre all’ex senatore viene consentito l’utilizzo del cellulare, seppur in casi specifici e ben definiti. Poi gli vengono concessi gli spostamenti nella capitale per le visite dal dentista, al termine delle quali l’ex senatore sarebbe dovuto rientrare a casa del figlio, dove poteva trascorrere la notte.
Secondo quanto ricostruito dal Fatto Quotidiano, il politico si fermava spesso nel
ristorante del figlio dove incontrava manager e politici nonostante i divieti dalla detenzione.
Il 3 novembre del 2020 i giudici della Corte di Cassazione di Firenze hanno pronunciato la sentenza di condanna per l’ex senatore nell’ambito del processo per la bancarotta dell’ex Credito cooperativo fiorentino, confermando la condanna dell’appello a sei anni e sei mesi.
Nella sentenza di condanna, i giudici definiscono Denis Verdini come “l’incontrastato dominus del consiglio di amministrazione di un istituto creditizio costruito ad hoc per raggiungere scopi personali, mancando anche un organo di controllo sindacale realmente autonomo e critico rispetto alle scelte di gestione.”
Le indagini a carico dell’ex braccio destro di Berlusconi erano partite nel 2008, quando gli inquirenti avevano concentrato la loro attenzione sugli affari di Denis Verdini, accusato di diversi reati, tra cui quello di truffa ai danni dello Stato per i finanziamenti ottenuti dalle testate giornalistiche del suo gruppo editoriale.
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