Non c’è pace per Denis Verdini. All’ex politico e imprenditore è stata data in appello la conferma della sentenza. Ora non rimane che la Cassazione.
La vita pubblica e privata di Denis Verdini sta volgendo al termine. La Corte di Appello della città di Firenze ha confermato quella che è stata la prima condanna inflitta all’uomo per questo caso. Stiamo parlando di 5 anni e 6 mesi di carcere per bancarotta fraudolenta.
Verdini era stato condannato in primo grado per il fallimento ‘guidato’ della Ste, comunemente chiamata Società Toscana di Edizioni, che era il gruppo editoriale che stampava il quotidiano ‘Il Giornale della Toscana’ che era veniva consegnato in abbinamento con ‘Il Giornale’.
La stessa sorte di Verdini è toccata anche agli altri imputati di questa vicenda, che si sono visti confermare le condanne che gli erano state comminate. 5 anni all’ex deputato Massimo Parisi, 3 anni come amministratori nelle varie fasi a Girolamo Strozzi Majorca Renzi, Pierluigi Picerno e Gian Luca Biagiotti.
Verdini è già stato oggetto di una condanna, a 6 anni e 6 mesi di reclusione, per la bancarotta dell’ormai ex Credito Cooperativo Toscano, di cui il nostro era stato presidente. Ora Verdini, dopo aver passato alcuni mesi in uno dei due carceri della Capitale, Rebibbia, sta trascorrendo il resto della sua pena, agli arresti domiciliari nel capoluogo della Toscana.
La storia di Verdini, che fra pochi giorni, l’8 maggio, compirà 71 anni, è sempre stata in bilico tra l’imprenditoria, sua passione giovanile, e la politica. Passando per le banche. Nato da una famiglia benestante, che si occupava della gestione di diverse macellerie, Verdini si è prima occupato degli affari di famiglia, per poi diventare dottore commercialista.
Nel frattempo la sua voglia di emergere e di diventare una persona sempre più importante, lo porta a diventare il Presidente della Cassa Rurale e Artigiana di Campi Bisenzio, che grazie al suo impegno, quadruplicherà soci e introiti.
La passione per la politica, da lui sempre avuta, si consolida negli anni ’80, quando viene eletto consigliere di quartiere per il partito socialista italiana. Poi Verdini, diventa una sorta di vice di Spadolini (suo professore all’Università e poi vicino di appartamento), cominciando a fare carriera nel Partito Repubblicano Italiano.
Ma la svolta nella sua vita politica arriva con Berlusconi. Entrato nelle grazie del Cavaliere, Verdini fa rapidamente carriera politica, venendo confermato più volte nelle due camere. Poi, nel 2014, l’ex parlamentare cerca nuovamente di salire alla ribalta delle cronache politiche, dove, grazie all’ormai celeberrimo Patto del Nazareno, il nostro riesce a mettere d’accordo Renzi e Berlusconi per effettuare delle riforme.
Dopo quella esperienza, ed in seguito alla elezione di Mattarella, Verdini si allontana e viene a sua volta allontanato da Berlusconi, e comincia a propendere per posizione politiche più centriste, dichiarando anche in una occasione di aver votato, per la Camera e per il Senato, il PD da una parte e Forza Italia dall’altra.
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