La Corte di Cassazione ha assolto la sorellastra di Denise Pipitone, Jessica Pulizzi, dall’accusa di aver rapito la piccola, scomparsa il 1° settembre 2004 da Mazara del Vallo all’età di 4 anni. Per la sorellastra è così arrivata l’assoluzione definitiva, con la conferma della sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel 2015 da parte della Quinta sezione penale della Cassazione. I giudici hanno rigettato il ricorso della Procura generale di Palermo e dei familiari di Denise: il sostituto Procuratore generale Luigi Orsi aveva chiesto l’assoluzione perché non ci sono elementi per dimostrare “che nei 15 minuti indicati come orario del possibile rapimento Jessica lo abbia compiuto”. “Dopo 13 lunghi anni oggi è stata commessa l’ennesima ingiustizia italiana. Provo una grande amarezza e una delusione enorme, ma adesso pretendo di sapere chi ha sequestrato la mia bambina“, ha commentato sul profilo Facebook Piera Maggio, la mamma di Denise.
L’assoluzione di Jessica Pulizzi chiude un procedimento iniziato 13 anni fa contro la sorellastra della piccola Denise, assolta in due processi diversi: per la giustizia italiana Jessica non ha preso parte al rapimento della sorellina, tesi sostenuta dalla famiglia e supportata da alcuni elementi, a partire da intercettazioni ambientali.
“Le sentenze della Cassazione vanno rispettate, anche quando non sono a nostro favore, e non commentate. Si tratta di una sentenza definitiva, Jessica Pulizzi non ha commesso il sequestro di Denise Pipitone“, ha commentato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone. “La giustizia ha fatto il suo corso e ha preso le sue decisioni, noi abbiamo seguito la nostra strada in buona fede credendo nelle cose che abbiamo fatto. Ognuno ha giocato le sue carte, poi ci sono state le decisioni prese da tre gradi di giudizio che vanno assolutamente rispettate“.
“Abbiamo un grande dolore – aggiunge Frazzitta -. Abbiamo lavorato con passione e con attenzione, ma la bilancia della giustizia ha pesato da un’altra parte. Ho sentito la signora Maggio, anche lei è profondamente addolorata, voleva capire se fosse possibile un altro processo, ma le ho spiegato che non si può. La sentenza è definitiva“.
Chi non si arrende è la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio. “Dopo 13 lunghi anni oggi è stata commessa l’ennesima ingiustizia italiana a mio parere. Provo una grande amarezza e una delusione enorme, ma adesso pretendo di sapere chi ha sequestrato la mia bambina“, si legge sulla sua pagina Facebook.
“Denise non si è volatilizzata nel nulla né è stata rapita dagli alieni. Gli inquirenti mi dicano dove è la mia bambina e chi l’ha presa. Come madre pretendo queste risposte“, continua nel lanciare un appello a fare attenzione verso possibili “ladri di bambini ancora in giro“. “Mi auguro che chi sa parli e si tolga questo macigno dalla coscienza, dicendo la verità“, conclude.
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