Via libera alla depenalizzazione della cannabis in Italia, e nello specifico la coltivazione della marijuana, ma solo per usi terapeutici. Cosa significa precisamente? Va ricordato che i reati riferibili alla coltivazione personale e all’uso ludico (puniti penalmente) restano in vigore. Ciò che è stato depenalizzato da reato a illecito amministrativo è la violazione delle prescrizioni già esistenti sulla coltivazione della cannabis, e si riferisce esclusivamente a chi è già autorizzato alla coltivazione per uso terapeutico. Nulla di fatto, dunque, per quanto riguarda una eventuale legalizzazione o depenalizzazione totale dei reati relativi alla droga.
La depenalizzazione che ha riguardato la Legge delega 67 del 2014 si riferisce in maniera esclusiva solo sull’art. 28, comma 2 del Dpr 309/90 che è il Testo unico sugli stupefacenti e prevedeva una sanzione penale per chi non osserva le prescrizioni e le garanzie a cui l’autorizzazione è subordinata, ma si rivolge esclusivamente ai soggetti che hanno l’autorizzazione alla coltivazione, che ora, in caso di contravvenzione della legge, saranno al massimo multati con una sanzione da 5mila a 30mila euro, e non rischiano più il carcere.
L’obiettivo della depenalizzazione è dunque quello di evitare guai penali ai soggetti che coltivano la cannabis per confezionare i farmaci, come prevede il progetto sulla sperimentazione della cannabis terapeutica in Italia.
LEGGI COSA NON E’ PIU’ REATO
Come spiegato dal sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ”la delega sulla coltivazione di marijuana «riguarda il tema della coltivazione di piante cosiddette stupefacenti solo rispetto alle aziende già autorizzate a coltivarle, ad esempio per fini terapeutici, che non ottemperino alle regole a cui l’autorizzazione è subordinata. Non c’entra niente la “cannabis in terrazza”, cioè la coltivazione per uso personale effettuata dagli stessi consumatori”.
Quindi, mentre in molti paesi del mondo la cannabis si compra negli store, in Italia chi sarà trovato a coltivare anche soltanto una pianta di marijuana, resterà punito con il carcere da sei mesi a quattro anni, più il pagamento di una multa.