«Già parlava prima della partita, due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture e adesso fa il fenomeno», ecco la frase incriminata pronunciata da Senad Lulić al termine dell’acceso derby di Roma vinto dai giallorossi in “casa” della Lazio per 2-0. Il destinatario dell’offesa razzista è il difensore tedesco Antonio Rudiger. Il biancoceleste si è poi nuovamente espresso ai microfoni dei cronisti qualche minuto dopo cercando di ammorbidire la propria posizione, ma senza chiedere scusa e limitandosi ad affermare che «Anche i bianchi vendono calzini». Non è tardata ad arrivare una comunicazione della società, che seppur non promuovendo quanto dichiarato dal proprio tesserato, punta comunque il dito sulle frasi a sua volta pronunciate dal giocatore avversario. Facciamo un po’ di ordine e chiarezza.
Dopo la frase dei calzini, Lulic aveva poi affermato che «Non è colpa sua, è colpa di quelli che stanno intorno a lui e che fanno crescere un ragazzo maleducato. Lasciamo stare queste provocazioni che capiteranno anche in futuro». E solo in un secondo momento si è concentrato sul match perso 2-0 sul campo: «Oggi abbiamo perso, ma guardiamo avanti. Dobbiamo crescere e smettere di fare questi errori». Perché tutto questo astio nei confronti del difensore tedesco di colore? Ebbene, Rudiger, qualche giorno prima del derby capitolino, aveva detto che «Per fermarmi devono uccidermi. Non ci fanno paura, non conosco il club, tanto meno il loro allenatore», per poi sottolineare – a proposito dei frequenti cori razzisti dei laziali – anche che «Devono avere qualche rotella fuori posto visto che anche da loro giocano calciatori di colore come Keita. Che senso ha? Se insultano me dovrebbero capire che è come se stessero facendo lo stesso con un ragazzo della loro squadra».
Da qui al match, Rudiger è stato naturalmente beccato dai supporter biancocelesti, che prima del match avevano addirittura fatto un discorso alla squadra affermando che il derby fosse una “Guerra etnica”. Dietro richiesta dei giornalisti in merito alla questione calzini, Lulic aveva poi aggiunto che «Preferisco non più parlarne, forse a caldo si dicono cose che non andrebbero dette. Lasciamo stare le scuse, anche i bianchi vendono i calzini». E la società? Il responsabile della comunicazione della Lazio, Diaconale, ha comunicato: «Chiedo scusa a nome della società e anche di Lulic, sono le espressioni a caldo di un giocatore a caldo dopo aver perso un derby a cui teneva molto. È una polemica andata oltre le righe, che si rifà alle parole precedenti di Rüdiger. Noi comunque vogliamo che la Lazio abbia uno stile di correttezza».