L’evasione è avvenuta nella notte, quando il detenuto – di origini albanesi – ha tagliato le sbarre della finestra per poi calarsi con una corda.
Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria, ha sottolineato la necessità di interventi urgenti e assunzioni immediate per rimpinguare le carenze nel Corpo di Polizia penitenziaria.
Detenuto evaso dal carcere di Teramo
Ha tagliato le sbarre, poi si è calato con una corda ed è riuscito a scappare al di fuori delle mura carcerarie il detenuto che, la notte scorsa, è fuggito dal penitenziario di Teramo. Una fuga forse aiutata con il supporto di un drone, utilizzato per la consegna di strumenti nel carcere. La scoperta di quanto successo è stata fatta soltanto questa mattina da un agente di polizia penitenziaria. A riferirlo all’Ansa è Gino Ciampa, Fp Cgil Polizia Penitenziaria per l’Abruzzo.
“Questo è l’ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale di carceri colabrodo che non assolvono minimamente alla loro funzione. Occorre un decreto carceri che consenta urgentissime assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, in cui mancano 18mila unità, la dotazione di adeguati equipaggiamenti e tecnologie e il deflazionamento della densità detentiva” ha detto Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria.
Il 21 settembre scorso un altro detenuto è evaso dall’ospedale San Paolo di Milano, dove era arrivato la sera precedente a seguito di una lite con alcuni compagni di cella. Per fermare la sua fuga, l’agente di polizia penitenziaria, Carmine De Rosa, 28 anni, si è lanciato dal secondo piano, battendo la testa a terra. Già sottoposto a due operazioni chirurgiche nello stesso nosocomio lombardo, il poliziotto, originario di Caserta, resta tuttora “sedato farmacologicamente a scopo neuroprotettivo”. Al momento non si può stabilire con certezza se De Rosa riporterà conseguenze a livello motorio o di altro genere. Nell’immediatezza dei fatti, l’agente era anche riuscito ad alzarsi in piedi e ad arrivare nel pronto soccorso, ma in pochi minuti la situazione è precipitata.
Il detenuto di origini palestinesi, Nazim Mordjane, è tuttora ricercato.