Era stato accusato ingiustamente e, per questo motivo, aveva passato 25 anni della sua vita in carcere. Ma ora Christopher era tornato libero, ma qualcuno ha pensato che la sua libertà non era abbastanza e, per questo, è stato ucciso.
Colpito mentre partecipava ad un funerale a Philadelphia, con un colpo di pistola alla testa. Le indagini sono ancora in corso.
Si chiamava Christopher Williams ed aveva trascorso quasi 30 anni della sua vita in carcere, accusato ingiustamente. Quella libertà che gli era stata negata per così tanto tempo, ora l’aveva riacquistata da poco meno di due anni. ma forse non è bastato per riprendersi tutto ciò che aveva perduto.
Venerdì scorso, qualcuno lo ha ucciso con un solo colpo di pistola alla testa mentre stava partecipando ad un funerale, quello del suo compagno di cella. Intorno alle 14.20, secondo quando stanno indagando le Forze dell’ordine locali, l’uomo stava scendendo dalla sua auto per recarsi alla cerimonia funebre. Un solo colpo alla testa, quasi come fosse stato diretto proprio a lui, lo ha raggiunto e freddato.
È successo a Philadelphia. Christopher aveva solo 61 anni, era sposato ed aveva 5 figli e, come dicevamo, da poco meno di due anni era tornato libero dopo aver scontato una condanna, ingiusta, a ben 25 anni. dopo esser stato raggiunto dal proiettile, l’uomo si è accasciato a terra. Immediatamente soccorso, è stato portato al “Temple University Hospital”, dove purtroppo i medici non hanno potuto salvargli la vita.
Christopher è morto poco meno di 30 minuti dopo il suo arrivo in ospedale. Al momento le indagini sono ancora in corso e nessuno è stato né arrestato né ufficialmente indagato per questo omicidio.
La sua storia aveva colpito molto gli Stati Uniti. All’età di 29 anni, Christopher venne arrestato ed accusato di ben sei omicidi, di cui anche uno triplice che, sempre lui, aveva perpetrato nel 1989. Era tornato in libertà dopo 25 anni, lo scorso febbraio 2021. Liberato dopo tanti anni, dopo aver atteso che la sua ultima accusa di omicidio cadesse e venisse archiviata, poiché sono venute a galla prove che stabiliscono una cattiva condotta dell’accusa.
Solo successivamente a questa scoperta, l’ufficio del procuratore distrettuale aveva affermato che, attorno alla persona di Christopher, era stato costruito un castello di prove come la sabbia. Informatori errati insieme alle loro testimonianze, prove non del tutto divulgate e che si contraddicevano anche fra di loro.
Una volta uscito di carcere, Christopher aveva iniziato a lavorare come falegname, cercando anche di avviare una società di costruzioni tutta sua. Ciò che colpisce, però, è stata una delle affermazioni fatte dal 61enne, una volta uscito di galera, ovvero quella che un uomo, in tutto lo stato della Pennsylvania, mai era stato condannato per sei omicidi e, successivamente, scagionati prima da due e poi anche dagli altri quattro.
Questo ha segnato profondamente la vita dell’uomo. Ora, con la sua morte, si apre un’altra indagine per capire se sia stato ucciso volontariamente da qualcuno o se sia stato soltanto un fatale incidente.
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