L’erogazione del Bonus 200 € è iniziata a luglio 2022 ma, secondo una circolare Inps, alcuni dovranno restituirlo. Questa misura rappresenta un contributo statale una tantum introdotto nel decreto Aiuti del mese di maggio.
![Bonus 200 euro](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2022/08/200-busta-paga.jpg)
E’ un sostegno rivolto ad oltre 31 milioni di beneficiari per far fronte all’aumento vertiginoso dei prezzi di energia e materie prime.
La circolare Inps diffusa il 24 giugno 2022 parla chiaro: in alcuni casi, chi ha ricevuto il Bonus deve restituirlo. In quali casi e perché?
Bonus 200 € decreto Aiuti: a chi spetta
Prima di riportare i chiarimenti contenuti nella circolare Inps del 24 giugno, ricordiamo a chi spetta il Bonus 200 euro previsto dal decreto Aiuti di maggio.
![bonus 200 euro](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2022/08/bonus-200-euro-decreto-aiuti-.jpg)
Ne hanno diritto a luglio:
- Pensionati;
- Percettori di reddito di cittadinanza;
- Lavoratori dipendenti.
Le altre categorie che riceveranno il bonus probabilmente ad ottobre sono:
- Titolari di collaborazione coordinata e continuativa;
- Lavoratori autonomi occasionali senza partita IVA;
- Lavoratori domestici con gestione Inps;
- Lavoratori stagionali intermittenti e a tempo determinato.
Per accedere al bonus, il requisito comune a tutte le categorie è il limite di reddito annuo 2021: non deve superare i 35mila euro lordi.
Bonus 200 €: chi deve restituirlo
Dopo aver erogato il Bonus, l’Inps procederà alla verifica reddituale dei beneficiari.
Ai sensi del co. 5 dell’art. 32 del decreto legge 50/2022 che regola l’incentivo, l’ente erogatore (Inps) provvederà alla notifica dell’indebito (in caso di importi corrisposti in eccedenza) entro l’anno seguente a quello in cui sono state acquisite le informazioni del reddito stesso.
La già citata circolare Inps lo chiarisce meglio: chi scopre di aver percepito nel 2021 un reddito che supera i 35mila euro lordi dovrà restituire il Bonus 200 euro. Lo stesso vale per chi lo riceve più di una volta o, nel frattempo, ha perso i requisiti.
Altri casi previsti dall’Inps per la restituzione del Bonus 200 €
Nella circolare, l’Inps ha specificato chiaramente che la restituzione del bonus vale in qualsiasi circostanza in cui venga successivamente accertata la “non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale”.
C’è un altro paio di casi in cui si rischia di dover restituire l’importo del Bonus: la possibile ricezione del contributo una tantum da due differenti datori di lavoro (per i lavoratori dipendenti) e la revoca della pensione per la quale è stata riconosciuta l’indennità.
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