Alessandro Di Battista a ruota libera sul palco di Marina di Pietrasanta, in Versilia. È stato lui il protagonista assoluto del “processo al Movimento 5 Stelle”, durante la festa del Fatto Quotidiano. «Il problema dell’Italia sono gli italiani», la frase clou del Dibba.
Intervistato da Peter Gomez e Massimo Fini, ha parlato davanti a tanti spettatori, toccando diversi argomenti: l’Italia, gli italiani, le elezioni, i candidati pentastellati. Senza dimenticarsi (impossibile) di Virginia Raggi e dei guai della Capitale.
Sui guai del Belpaese: «Il problema dell’Italia sono gli italiani: fino a quando saranno disposti a votare sempre gli stessi, lamentandosi poi la mattina nei bar o facendosi infinocchiare dai titoli della stampa».
«Ci sono anche tanti italiani straordinari: io dico sempre che uomini come Falcone e Borsellino potevano essere solo italiani», ha poi aggiunto, forse per riparare a una frase che, in tempo di campagna elettorale, potrebbe rivelarsi un boomerang.
«Virginia Raggi dev’essere giudicata a fine mandato»
Molto attesa, ma assente, la sindaca di Roma Virginia Raggi. Perché? «Stavo in tour in Sicilia e non ho parlato con Virginia, non so perché non è venuta. Avrà avuto un impegno – chiosa Di Battista, prima di difendere la prima cittadina della Capitale – La consiliatura a Roma dev’essere giudicata a fine mandato, pretendo che si aspetti per dare un giudizio. Virginia può essere criticata ma non infangata ogni giorno. È più difficile governare Roma dell’Italia…».
«Non credo che ci sarà una sola candidatura»
Se si candiderà come premier del M5S? Di Battista, tra le righe, fa capire di sì: «Non credo che ci sarà una sola candidatura. A breve saprete quello che deciderò». Il riferimento alla «sola candidatura» è a Luigi Di Maio, da tempo considerato il papabile candidato premier dei 5 Stelle.
In ogni caso, il Dibba ribadisce: «Il Movimento non è un partito che ha le correnti. Il M5S ha un programma e qualunque sia il candidato presidente del Consiglio porta avanti quel programma e zitto». Amen.