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Un microsensore impiantabile sottopelle in grado di monitorare la glicemia in modo continuativo fino a 6 mesi. È stato presentato al recente congresso nazionale della Società italiana di diabetologia che si è tenuto a Rimini e rappresenta la nuova frontiera per la gestione della malattia.
Si chiama Eversense XL, ed è il primo sensore impiantabile per il monitoraggio continuo della glicemia, progettato da Roche Diabetes Care Italy per la rilevazione continua fino a 180 giorni dei valori di glucosio nel sangue.
Per i pazienti questo si traduce in minori condizionamenti nella quotidianità, compreso lo sport e altre attività nel tempo libero, dalla passeggiata a una cena fuori casa. E la qualità di vita ci guadagna.
Chi soffre di diabete ha infatti la necessità di controllare la glicemia per evitare complicanze o scompensi metabolici gravi, e potersi affidare a misuratori precisi, affidabili e di qualità è molto importante per chi ha la patologia. Oggi, grazie alla tecnologia che continua a fare straordinari passi in avanti, abbiamo a nostra disposizione molti strumenti in grado di misurare in modo accurato i livelli di glicemia.
E, sottolinea Elisabetta Lovati, dirigente medico di primo livello, specialista in Endocrinologia e diabetologa al Policlinico San Matteo di Pavia, con questo nuovo dispositivo si ha: “L’ulteriore vantaggio di possedere allarmi predittivi e quindi, anticipare le ipo e le iper-glicemie per un totale di 6 mesi”.
Il nuovo sensore “fornisce alle persone con diabete preziose informazioni aggiuntive alla sola misurazione capillare dei valori di glucosio effettuata attraverso un glucometro, in modo da ottimizzare il monitoraggio della glicemia, cuore della gestione personalizzata del diabete”, afferma Elena Acmet, medical manager dell’azienda produttrice del sensore.
In particolare, spiega, “questo sistema è innovativo sotto diversi aspetti, innanzitutto è il primo sensore completamente impiantabile. Ha una durata fino a 180 giorni, e permette un accurato monitoraggio glicemico realmente continuativo per tutto il periodo di utilizzo. I dati raccolti, inoltre, vengono visualizzati sullo smartphone in modo molto semplice ed intuitivo, perché siano informazioni fruibili per migliorare la gestione del proprio diabete”.
Ad oggi, sono oltre 100 i centri in tutta Italia qualificati per poter impiantare il dispositivo e circa 700 i pazienti che lo hanno provato – commenta l’AD Massimo Balestri. Come funziona? Il microsensore viene inserito durante una seduta ambulatoriale di pochi minuti: si impianta a livello sottocutaneo sulla parte superiore del braccio, è sufficiente un’incisione millimetrica per l’inserzione del sensore e l’impianto è eseguito in anestesia locale.
In collaborazione con AdnKronos
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