Coloro che soffrono di diabete di tipo 2 e sono più grassi hanno la probabilità di vivere di più dei magri o almeno incorrono in un rischio di mortalità più basso. Sembrerebbe un controsenso, ma è proprio questo che sostiene una ricerca svolta in collaborazione dagli esperti della Hull York Medical School, dell’Imperial College di Londra e dell’Università Federico II di Napoli. L’indagine, i cui risultati sono stati pubblicati su Annals of internal medicine, è stata condotta per 10 anni e ha coinvolto più di 10.000 persone. I soggetti tenuti sotto osservazione, all’inizio dello studio, presentavano il diabete di tipo 2 e non avevano problemi cardiaci.
Con il tempo si è potuto vedere che chi era in sovrappeso o obeso ha fatto registrare un tasso più elevato di problemi al cuore, come l’insufficienza cardiaca e la sindrome coronarica. Tuttavia proprio fra i più grassi si è verificato un tasso di mortalità più basso. I pazienti che hanno ottenuto la prognosi peggiore sono stati quelli più magri.
Per questi motivi gli studiosi ritengono che un po’ di grasso in più non solo non sia pericoloso, ma possa essere un fattore di protezione. Tutto si concentra in quello che è stato chiamato paradosso dell’obesità, ma vogliono puntualizzare che appunto si tratta di una questione, sulla quale non si devono confondere le idee.
La possibilità di vivere più a lungo potrebbe essere generata anche dal fatto che normalmente chi è obeso è anche più monitorato in medicina e quindi ha la possibilità di usufruire più facilmente di diagnosi precoci. Inoltre resta valido che i pazienti debbano avere uno stile di vita salutare.