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Economia

Dichiarazione dei redditi: dove finisce il tuo 8×1000 a tua insaputa

Anche non esprimendo la tua preferenza per l’8×1000, questi soldi finiscono nelle casse della Chiesa. Ecco perché.

Fogli e calcolatrice – Nanopress.it

Dove finisce l’8×1000 di coloro che non esprimono alcuna preferenza? 19 milioni di italiani lo devolvono alla Chiesa cattolica senza saperlo. Si parla di 650 milioni di euro che finiscono nelle casse del Vaticano senza che i contribuenti ne siano a conoscenza. Perché accade? La ragione sta in un cavillo legislativo. Vediamo.

Donare l’8×1000 senza saperlo: perché

Partiamo dalle basi: cos’è l’8×1000? Si tratta della possibilità, inclusa nella Dichiarazione dei redditi, di devolvere una quota delle proprie tasse ad un’organizzazione religiosa o allo Stato. Il modulo della Dichiarazione dei redditi, infatti, prevede nella sezione “8×1000” la possibilità di devolvere il proprio contributo allo Stato o alla maggior parte delle confessioni religiose presenti in Italia.

Non tutti i contribuenti, tuttavia, esprimono una preferenza. Ci sono molti italiani, infatti, che scelgono di non donare l’8×1000, o almeno così credono.

Potresti donare il tuo 8×1000 alla Chiesa cattolica senza saperlo – Nanopress.it

Tanto per fare un esempio, nel 2022 solo il 41,2% dei contribuenti ha scelto di mettere una x su una delle voci indicate nel modulo per l’8×1000. Dove vanno a finire quindi i soldi degli italiani che non scelgono nessuna confessione religiosa?

Allo Stato, diranno in molti. E invece, non è così. Due terzi dei soldi dell’8×100 di chi non ha scelto, infatti, vanno comunque alla Chiesa cattolica. Ciò significa che un terzo della popolazione italiana finanzia la Chiesa a sua insaputa.

Un cavillo in una legge del 1985

Come spiegato ai microfoni delle Iene dal giornalista dell’Espresso Sergio Rizzo, la legge che permette questo meccanismo risale al 1985, in particolare al governo Craxi. Come funziona?

In media, il 40%  dei contribuenti sceglie di devolvere il proprio 8×1000 ad una confessione religiosa. Tra questi, la stragrande maggioranza, circa il 77,5%, lo dona alla Chiesa cattolica. Rimangono in ballo quindi il 60% di tasse destinate all’8×1000, le tasse di coloro che non hanno espresso una preferenza. Dove vanno a finire?

La legge del governo Craxi contiene un cavillo che stabilisce che la somma relativa alle preferenze non espresse viene ripartita secondo le preferenze espresse. Questo significa quindi che quel 60% di tasse dei contribuenti che non hanno scelto la Chiesa cattolica o nessun’altra religione non va direttamente allo Stato.

Il Vaticano incassa 650 milioni di euro da contribuenti inconsapevoli – Nanopress.it

Al contrario, quel denaro viene suddiviso a seconda delle percentuali espresse di chi ha scelto di mettere una x per un credo. Quindi il 77,5% di questi soldi, la percentuale espressa in media in favore del Vaticano, va comunque alla Chiesa cattolica.

La Chiesa cattolica incassa con l’8×1000 più di un miliardo di euro. Di questi, grazie al cavillo legislativo in questione, circa 650 milioni vengono da contribuenti inconsapevoli. 

Incontri bilaterali per l’8×1000 fermi al 2016

La legge approvata nel 1985 prevedrebbe degli incontri bilaterali triennali tra Stato e Chiesa per discutere di volta in volta i termini del concordato. Da vari anni, tuttavia, la Commissione Stato-Chiesa non viene convocata, motivo per cui tutto è rimasto invariato.

Nello specifico, l’ultima traccia di uno di questi incontri bilaterali si trova in un verbale del 2016. All’interno del verbale, si può leggere dello scambio di dichiarazioni tra il rappresentante dello Stato e quello del Vaticano.

Il primo, il prof. Francesco Margiotta Broglio, Presidente della Commissione Stato-Chiesa, indicava le perplessità relative a questo meccanismo.

Margiotta Broglio accennava poi  alla possibiltà di ridimensionare le percentuali spettanti alla Chiesa delle entrate relative all’8×1000 di chi non esprime preferenze. Tuttavia, chi rappresentava il Vaticano ha rifiutato la proposta. 

20 milioni di italiani sono finanziatori inconsapevoli del Vaticano

Triste a dirsi, la maggioranza dei cittadini italiani non è a conoscenza di questo meccanismo. Per questo motivo, quasi 20 milioni di italiani sono finanziatori inconsapevoli del Vaticano.

La legge che permette questo meccanismo risale al governo Craxi del 1985 – Nanopress.it

Non si può dire lo stesso della Corte dei Conti, che invece è ben a conoscenza della questione e più volte si è espressa con perplessità. Ovviamente, senza risultati. Sergio Rizzo, citato prima, ha concluso il suo intervento alle Iene evidenziando come il motivo dietro a un meccanismo del genere stia nel fatto che “il Vaticano ha un potere di condizionamento esagerato sulle cose italiane”. 

Si accende quindi ancora una volta la polemica sui rapporti tra Stato e Chiesa, con l’Italia che sembrerebbe essere uno Stato laicoper finta”. Marco Cappato, co-presidente di Eumans, è intervenuto ai microfoni delle Iene commentando la questione. Secondo l’attivista, è compito dello Stato informare le persone di come funziona l’8×1000 affinché ne siano consapevoli

Asia Paparella

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