Dichiarazione dei Redditi 2023: tutto quello che c’è da sapere sulle differenze che intercorrono tra 8X1000, 5X1000 e 2X1000.
Con l’inizio della stagione della Dichiarazione dei Redditi aumentano tra i contribuenti i dubbi in merito alle detrazioni, deduzioni e all’8X1000, 5X1000 e 2X1000. Si tratta di misure che ciascun contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere di destinare ad una determinata platea di soggetti beneficiari. Cosa sono? Quali sono le differenze che intercorrono? Facciamo chiarezza.
Tutte e tre le misure sono percentuali dell’IRPEF, ovvero dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, che il contribuente può destinare attraverso la Dichiarazione dei Redditi ad una determinata platea di beneficiari. Scopriamo quali sono le differenze che intercorrono tra le tre misure.
L’8X1000 è una percentuale dell’IRPEF che un contribuente italiano in sede di dichiarazione dei redditi può destinare allo Stato o alla Chiesa, oltre a tutte le istituzioni religiose attive e riconosciute dallo Stato italiano (Unione buddhista italiana; Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia; Unione induista italiana; Chiesa evangelica luterana in Italia, etc.). In buona sostanza, lo 0,8% dell’IRPEF può essere destinata allo Stato o ad una delle confessioni religiose attive riconosciute sul territorio nazionale.
Ogni contribuente che decide di destinare l’8 per mille allo Stato può dare indicazione dell’uso che devono avere queste somme destinate. Si pensi, ad esempio, all’assistenza dei rifugiati, agli eventi calamitosi, all’edilizia scolastica, alla lotta della fame, etc. etc.
Nel caso in cui i soldi fossero destinati alla Chiesa o ad altre confessioni religiose, le somme sarebbero necessarie per sostenere il clero, per esigenze di culto della popolazione e per consentire la realizzazione di interventi caritativi a favore della collettività.
Anche il 5X1000, come l’8X1000, è una misura che prevede che una quota dell’IRPEF sia destinata ali enti non profit iscritti in una lista aggiornata ogni anno dall’Agenzia delle Entrate. Questa misura è stata introdotta con la Finanziaria dell’anno 2006 e, da allora, è sempre stata confermata.
È la normativa vigente a definire la finalità del 5X1000: oltre agli Enti non Profit, possono ricevere la misura anche i Comuni, i quali sono chiamati a destinare le somme ricevute a specifiche attività sociali. Tutti gli enti non profit e le organizzazioni beneficiarie saranno chiamati a rendicontare la propria attività.
È una misura che prevede la destinazione di una quota dell’IRPEF ai partiti politici e alle associazioni culturali. Nel momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, il contribuente deve indicare il partito politico o l’associazione culturale a cui destinare il 2X1000.
È importante che il partito politico o l’associazione culturale sia costituita da almeno 5 anni. La procedura di iscrizione deve essere perfezionata presso il Ministero della Cultura. Il soggetto contribuente, che mira a destinare il 2X1000 ad una determinata associazione culturale, deve riportare il codice fiscale.
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