Diego Armando Maradona è morto. La tragica notizia che scuote il mondo del calcio è riportata dal quotidiano argentino El Clarin. La leggenda del Napoli aveva da poco compiuto 60 anni. Secondo quanto riportato dal quotidiano argentino, l’ex calciatore avrebbe subito un arresto cardiocircolatorio nella sua casa di Tigre, in Argentina, dove era in convalescenza dopo l’intervento chirurgico alla testa di qualche settimana fa.
La conferma ufficiale è arrivata pochi minuti fa dalla Federcalcio argentina: “L’AFA, attraverso il suo Presidente Claudio Tapia, manifesta il suo più grande dolore per la morte della nostra leggenda Diego Armando Maradona“, si legge dal tweet della federazione.
L’incidente un mese fa
A fine ottobre, proprio in concomitanza col suo sessantesimo compleanno, Diego Armando Maradona era caduto in casa, picchiando la testa. In un primo momento non ci aveva dato peso e si era anzi dedicato ai festeggiamenti di compleanno, ma pochi giorni dopo l’accaduto aveva iniziato a sentirsi male, tanto da non riuscire a proseguire il lavoro con la squadra che allena, la Gimnasia Y Esgrima.
Il ricovero
Immediatamente ricoverato, era stato sottoposto a esami e controlli che avevano rivelato la presenza di un ematoma subdurale. Quindi era stato immediatamente operato dal suo medico di fiducia, il dottor Leopoldo Luque, che aveva commentato così la situazione attuale dell’ex calciatore: “L’importante è che pensi a recuperare circondandosi dei suoi affetti. In questo momento ha solo bisogno di affetto e tranquillità“.
La convalescenza
Dopo alcuni giorni post-operazione difficili, in cui Maradona aveva manifestato i sintomi di una crisi d’astinenza da alcol, era stato rimesso in sesto e mandato a casa in convalescenza. Sembrava fuori pericolo, fino a oggi, 25 novembre, in cui è arrivata la tragica notizia dall’Argentina.
I goal che hanno fatto la storia
Noto anche come “El Pibe de Oro”, Diego Maradona è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto. Ha vinto i Mondiali del 1986 con l’Argentina, ha disputato la finale con l’Italia nel 1990 e con il Napoli ha conquistato due scudetti: il primo nel 1987 e poi nel 1990.
Oggi ci ha lasciati, ma il suo ricordo vivrà nei goal memorabili che ha consegnato alla storia del calcio: come la “Mano de Dios” nella leggendaria partita Argentina-Inghilterra, quando Maradona segnò un goal di mano e per giustificarsi diede la responsabilità alla mano di Dio. Nello stesso incontro, appena quattro minuti dopo, Maradona segnò anche uno dei goal più belli della storia del calcio, scartando la bellezza di cinque avversari.
Ha giocato anche con il Barcellona e il Siviglia. Con la nazionale dell’Argentina ha disputato quattro Mondiali, e l’ha guidata da allenatore nel 2010. Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro perché fino al 1994 il premio era riservato solo ai giocatori europei: per questo motivo nel 1995 gli è stato riconosciuto il Pallone d’oro alla carriera.