Basta un giorno di dieta vegan a settimana, per salvare 12 milioni di animali: a dirlo è la Lav, che ha effettuato dei calcoli precisi su questo argomento. La famosa associazione animalista ha scoperto che rinunciare ad una bistecca da 500 grammi ogni 7 giorni può portare a salvare 910 metri quadrati di foresta ogni anno. Di certo per chi non è vegano o vegetariano rinunciare a carne e pesce, a latte, latticini e uova può essere non troppo facile. Però, se pensiamo che basta anche un giorno a settimana fare un sacrificio, per ottenere un obiettivo importante, potremmo essere più portati a farlo.
La Lav ha lanciato in particolare il cosiddetto mercoledì veg e ha fatto dei calcoli dettagliati. I numeri da questo punto di vista sono rilevanti, perché è stato precisato che 1.000 persone che adottano una dieta vegana per un giorno a settimana possono salvare 5.000 polli, 5.400 conigli e 52.000 platesse. Inoltre si possono risparmiare 403.000 litri d’acqua e 936 chili di anidride carbonica. Cifre veramente da non sottovalutare, se pensiamo che basta soltanto rinunciare all’alimentazione tradizionale una volta alla settimana. Il numero dei vegani e dei vegetariani nel nostro Paese è in crescita. Tutto questo ci fa capire come sia in incremento l’attenzione nei confronti della salute e dell’ambiente. Non a caso la produzione di proteine animali rappresenta la terza causa di inquinamento del pianeta.
Non si tratta, quindi, soltanto di una scelta etica, ma di una decisione molto valida per ciò che riguarda la sostenibilità ambientale. La ricerca scientifica ha dimostrato che ridurre il consumo di carne o eliminarlo può portare anche dei vantaggi per la salute. Diminuisce l’incidenza di malattie cardiovascolari e la tendenza a prendere peso. La Lav ha calcolato che una sola persona che sceglie di mangiare veg un giorno a settimana per un anno può risparmiare ciò che equivale al consumo di una lampadina accesa continuamente per 277 giorni o, espresso in altri termini, il corrispettivo di 32 docce per pasto. D’altronde non si possono ignorare tutte le emissioni di gas serra o l’intero spreco di acqua che si mettono in atto attraverso gli allevamenti intensivi e durante il ciclo di produzione della carne, per non parlare poi delle terribili sofferenze che vengono riservate ai poveri animali.