Stilato annualmente dall’agenzia di stampa britannica Reuters, la ricerca si concentra sul rapporto tra i mezzi di informazione analogico-digitale e cittadinanza in 46 paesi del globo.
Anche per quest’anno i dati sull’Italia non sono confortanti e denunciano un sempre maggior scollamento tra cittadini e mondo info-editoriale.
Poco più di un italiano su tre (35%) ritiene i mezzi d’informazione degni di fiducia. La stima torna a decrescere dopo il 40% dell’anno scorso, frutto a sua volta del rimbalzo dal picco negativo del 2020 (29% di fiducia).
Il motivo di tale diffidenza risiede principalmente nelle collisioni che la stampa intratterrebbe con politica ed imprenditoria: la prima invaderebbe, distorcendolo, lo spazio informativo per l’87% della popolazione; il secondo per 85% degli utenti. In parole povere, pochi italiani ritengono che ciò che leggono, ascoltano o vedono non sia da epurare in quanto faziosamente indirizzato da gruppi di interesse politico o economico.
In questo quadro si registra il collasso, ormai da tempo avviato, della stampa cartacea: lo studio annuale di Reuters palesa difatti il dominio dell’informazione online. Quest’ultima è frequentata dai tre quarti dei cittadini, seguono: TV (70%), Social media (47%), infine giornali e riviste con solo il 15% di preferenze.
Scendendo più nel dettaglio dei singoli media di news, le notizie sono ricavate innanzitutto dai gruppi più ramificati che possiedono un canale televisivo, radiofonico e/o digitale, quali RAI, Mediaset, La7, Sky. A questi si accodano Il Corriere della Sera, La Repubblica ed Il Sole 24 Ore, intervallati da alcuni talk show e programmi di approfondimento televisivo come “Piazza pulita” e “Porta a Porta”.
Tra i gruppi esclusivamente presenti online domina Fanpage.it, alle sue spalle TgCom 24, ANSA, SkyTG24, La Repubblica, Il Corriere della Sera, RAI News.
Sebbene quanto detto finora riguardi i portali a maggior affluenza, ciò non sovrappone questa classifica a quella sull’affidabilità che l’utente assegna ai vari uffici di notizie (è difatti da tenere presente la scarsa fiducia degli italiani verso ciò che ascoltano o leggono sui media).
In questa seconda graduatoria primo posto per ANSA, ritenuta veritiera dal 73% degli intervistati, poi a parimerito Il Sole 24 Ore e SkyTG24 (65%), si prosegue con Il Corriere della Sera al 60% e Tg La7 al 58%.
Insomma un report che lascia ben poche incertezze: il sistema dell’informazione nostrano necessita di una profonda e strutturale revisione volta a ridare centralità alla pertinenza e all’approfondimento del narrato. Ciò che l’utente cerca è la corretta, ragionata, verificata notizia, non la rapida quanto arraffazzonata news desiderosa solo di creare scalpore. La complessità richiede tempo per essere capita, articolata e riferita; a suon di annunci e roboanti titoli acchiappa-click è la categoria dell’informazione la prima a farsi male da sola.
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