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Dopo la lunga pausa natalizia, Maurizio Crozza è ritornato a diMartedì stasera 13 gennaio 2015 su La 7. Il comico ha commentato i fatti della settimana, l’attentato a Charlie Hebdo, per cui c’è l’ipotesi che Daniela Santanché pubblichi il giornale in Italia: ‘Come se Hannibal Lecter producesse MasterChef‘, ha detto il comico. Al centro del monologo anche bordate a Matteo Salvini (ospite di Giovanni Floris) e l’ormai annunciato addio ufficiale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Non che secondo Travaglio la satira italiana fosse in uno stato di salute, ma Crozza non si lascia sfuggire l’occasione e d’ironia commenta l’attentato a Parigi nella redazione del giornale satirico ‘Charlie Hebdo’: ‘Per carità, non ce l’ho con Allah, sia chiaro. Non verrei vedervi la prossima settimana con la scritta ‘Je suis Mauri’, non sarebbe carino. Magari tu fai il botto d’ascolti, ma io il botto lo farei di persona!‘.
Al comico sembra che siano proprio i musulmani a non essere simpatici a Matteo Salvini, ospite stasera su La 7: ‘E’ contro il terrorismo di matrice islamica, ma non dimentichiamoci che per anni ha lottato contro il terronismo di matrice calabra. Salvini ha detto che ci sono milioni di musulmani pronti a sgozzarci… ha fatto di tutta un’erba un fascio. Sull’erba ho qualche dubbio che se la sia fumata, ma sul fascio mi sembra che non ci siano dubbi‘.
Crozza si veste della voce e delle movenze di Papa Francesco per commentare proprio alle recenti critiche dell’esponente della Lega Nord riservata anche al pontefice: ‘Quasi quasi mi fermo… Matteo Salvini porta la pace ai popoli. Diciamo che è proprio la peculiarità di Matteo Salvini. Sono lui e il Dalai Lama che si dividono questo compito ingrato nel mondo’.
Poi, ancora, ‘Matteo, qua ci son le chiavi di San Pietro’ dicendo di consegnare al leader del carroccio ‘quella chiesetta piccola che sta vicino alla casa di Bertone. Da oggi il Papa fallo tu, che sei bravo, l’unica cosa però Matteo è che all’Angelus togliti la felpa: non vorrei che tutto il mondo scoprisse che sei solo un grandissimo pirla!’.
La parte finale del monologo di Crozza dedicata alle autorità statunitensi assenti dalla cerimonia pro-libertà d’espressione tenutasi qualche giorno fa a Parigi: ‘Come se noi italiani per l’11 settembre ci avessimo mandato Antonio Razzi‘. ‘Amico caro, te lo dico da torri gemelle Kessler…’, ha detto Crozza-Razzi.
Anche perché in politica le acque sono agitate con le dimissioni ufficiali del Presidente della Repubblica Napolitano: ‘Ma io dove abito?’, ha chiuso Crozza dopo aver parlato della differenza tra il premier Matteo Renzi e i delfini: ‘I delfini – ha detto – sono intelligentissimi’.
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