Dopo anni di discussioni parlamentari, finalmente, è stata approvata da Strasburgo una nuova direttiva europea sull’impatto ambientale. Il relatore di questa legge è l’italiano Andrea Zanoni, eurodeputato del PD, che considera il risultato raggiunto una «pietra miliare nella storia della politica ambientale dell’UE, che finalmente potrà disporre di standard ambientali all’altezza delle nuove sfide globali del XXI secolo». La VIA, questo l’acronimo della direttiva, è stata approvata con 520 voti favorevoli e 139 contrari.
Il Parlamento di Strasburgo ha approvato in via definitiva una nuova direttiva europea sull’impatto ambientale. Relatore del disegno di legge l’eurodeputato Andrea Zanoni, che ha iniziato a lavorare sul progetto nel dicembre 2012. Ora, a un anno e mezzo di distanza, la direttiva VIA, Valutazione Impatto Ambientale, è diventata realtà e rappresenterà un passaggio epocale nelle normative europee nel campo dell’ecologia e della sostenibilità. Come ben spiegato Zanoni, le principali novità della legge riguardano le «norme specifiche sulla biodiversità, il clima, maggiore trasparenza nella procedura per facilitare la partecipazione pubblica grazie alla creazione di un portale centrale, norme nuove sul conflitto di interessi, sanzioni nel caso di violazioni delle norme derivanti dalla nuova direttiva, una forte limitazione della possibilità di ricorrere a deroghe, norme contro il “salami slicing” ovvero la valutazione a pezzi di uno stesso progetto, i cambiamenti idromorfologici, o la valutazione del rischio».
«Si tratta del risultato di un anno e mezzo di duro lavoro, oltre cento incontri con i relatori ombra, con il Consiglio, la Commissione, le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, e le rappresentanze di molti dei governi dei 28 Stati membri UE. Siamo riusciti ad innalzare il livello qualitativo degli standard di protezione dell’ambiente e della salute umana di cui le pubbliche amministrazioni dovranno tener conto per la valutazione dell’impatto ambientale dei grandi progetti pubblici e privati come ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame o suini». Così continua l’eurodeputato del PD che si è impegnato strenuamente nel far approvare la nuova direttiva europea sull’impatto ambientale, nonostante «l’ostruzionismo fatto in sede di negoziati dal Consiglio per quanto riguarda l’obbligatorietà della valutazione di impatto ambientale di tutti gli impianti di estrazione ed esplorazione del gas di scisto (shale gas). Tuttavia sono convinto che nel complesso le molte modifiche apportate miglioreranno sensibilmente la direttiva attualmente vigente ormai datata e inadatta a rispondere alle sfide ambientali moderne, così come ritengono le principali associazioni ambientaliste europee. Come relatore del dossier per il Parlamento europeo, l’istituzione che rappresenta i cittadini europei, ho agito nel solo ed esclusivo interesse dei 500 milioni di europei, della loro salute e dell’ambiente in cui vivono». Un ottimo risultato, dunque, targato anche Made in Italy, visto che il suo relatore è l’italiano Andrea Zanoni. Ora non resta che aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e sperare che i paesi membri ben integrino la direttiva del Parlamento Europeo nella propria legislazione.