Brutta tegola per i malati gravi in Lombardia, visto che il loro assegno mensile di sostentamento è stato tagliato. Le associazioni parlano di famiglie al collasso e annunciano battaglia. Il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, si giustifica dando la colpa al governo.
I malati gravi della Lombardia, parliamo di persone affette da patologie come la Sla (sclerosi laterale amiotrofica), potevano contare fino a 1800 euro mensili.
Un assegno della Regione di mille euro, più un bonus del Comune che poteva arrivare a 800 euro. La giunta ha però tagliato la cumulabilità degli assegni che, quindi, non potranno più essere sommati.
Il risultato è che, con appena mille euro al mese, adesso molti di questi malati dovranno fare rinunce pesanti. Come quella di un assistente personale, figura fondamentale, che non potranno più permettersi. O come continuare a vivere in casa.
Le associazioni: “Famiglie al collasso”
Le associazioni annunciano battaglia. Marina Mercurio, referente in Lombardia del Comitato 16 novembre, un’associazione che unisce malati di Sla e familiari, accusa: “Anche disabili gravi e gravissimi hanno diritto a poter vivere nella propria casa e non dentro una residenza sanitaria come polli in batteria”.
E – come riporta il Fatto – attacca la politica: “Come è possibile che non si riescano a reperire ulteriori risorse dai fondi regionali da destinare ai disabili gravissimi così da permettergli di continuare a vivere con dignità a casa propria? Una famiglia che prima riusciva ad assumere seppur con fatica un assistente, ora collassa. Per gestire malati così complessi ci vogliono oltre 3mila euro al mese. I piani alti di Regione Lombardia non vogliono capire quanto sia faticoso e logorante per un coniuge, fratello, padre, madre, figlio assistere da soli il proprio caro”.
Maroni: “Colpa del governo: più beneficiari ma stesse risorse
Il governatore della Lombardia Maroni si difende, scaricando le colpe su Palazzo Chigi: “I criteri ministeriali per l’annualità 2016 hanno ampliato le condizioni e le patologie per la qualificazione di ‘disabilità gravissima’, allargandone la platea dei potenziali beneficiari senza tuttavia adeguare proporzionalmente le risorse”.
Insomma, il governo avrebbe allargato la platea di aventi diritto al bonus, senza tuttavia aumentare proporzionalmente le risorse. A discapito dei malati.
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