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«Ricordatevi che per noi non è una battaglia, è una guerra etnica», termina il discorso il capo ultrà ai giocatori della Lazio radunati di fronte ai cancelli del campo di allenamento di Formello dopo l’amichevole con il Capranica e l’autore del video commenta «Mamma mia, con le lacrime, con le lacrime». E poi partono i cori urlati a supporto della squadra attualmente quarta in classifica a cinque punti della capolista Juventus. A cosa si stava riferendo? Al prossimo derby di altissima quota contro la Roma, che potrebbe catapultare i biancocelesti nei piani altissimi della Serie A. Certo, non era il caso di scomodare un termine che porta alla mente tristi e drammatici riferimenti, ma ci appelliamo alla possibilità di non completa padronanza del senso di questo termine da parte di chi l’ha pronunciato. Di certo è l’ennesima dimostrazione di come si debba dividere certi supporter dalla definizione di tifosi, dato che uno dei capisaldi dello sport è il rispetto dell’avversario. Prima della frase diventata già tormentone online, si sono potute ascoltare altre parole forti: «“Quello che stiamo facendo in questo periodo vuol dire tanto. Vi chiediamo due cose: il massimo impegno e affrontare questa partita come se in campo ci fossimo noi». Anche con una certa fisicità: «Dandogli i mozzichi alle caviglie, facendoli scappare in mezzo al campo». A corredo di queste esternazioni anche lo striscione “Noi in curva, voi in campo. Strappiamogli il cuore”.
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