Nel consueto discorso di fine anno agli italiani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ripercorso i momenti più significativi del 2016, affermando che il lavoro è il problema principale. “Il problema numero uno del Paese resta il lavoro. Nonostante l’aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini”.
Il capo dello Stato, nel messaggio inviato in tv a reti unificate, si è rivolto ai giovani: “La vostra è la generazione più istruita rispetto a quelle che vi hanno preceduto. Avete conoscenze e potenzialità molto grandi. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale”. Coloro che hanno deciso di emigrare alla ricerca di opportunità, afferma, “meritano, sempre, rispetto e sostegno”. “Se si è costretti a lasciare l’Italia per mancanza di occasioni, si è di fronte a una patologia, cui bisogna porre rimedio”, ha aggiunto, quasi rispondendo alle contestate parole sui cervelli in fuga del ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
“Un pensiero ai nostri concittadini colpiti dal terremoto
Mattarella ha quindi parlato dei momenti peggiori del 2016: “Abbiamo vissuto insieme momenti dolorosi. Dall’assassinio di Giulio Regeni, mentre svolgeva, al Cairo, la sua attività di ricercatore, alla morte, in Spagna, delle nostre ragazze che studiavano nel programma Erasmus. Dalla strage di Dacca a quella di Nizza, con nostri connazionali tra le vittime. Dal disastro ferroviario in Puglia al terremoto che ha sconvolto le Regioni centrali, provocando tanti morti. Un pensiero di sostegno va rivolto ai nostri concittadini colpiti dal terremoto, che hanno perduto familiari, case, ricordi cui erano legati. Non devono perdere la speranza”.
Sulla legge elettorale
Riguardo la situazione politica, il presidente ha ricordato l’urgenza di una nuova legge elettorale: “Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge. Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale”.
Odio verso la politica e ruolo di Internet
Mattarella ha quindi affrontato la questione dell’odio verso la politica e del ruolo di Internet. Ha messo in guardia da un fenomeno “in preoccupante ascesa, quello dell’odio come strumento di lotta politica. L’odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola”. Su Internet e bufale: “Il web è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi”.
Il video del discorso di fine anno di Mattarella