Si aggrava la posizione di Matteo Di Pietro, il leader della crew TheBorderline, alla guida della Lamborghini che – lo scorso 14 giugno – ha centrato la SmartForFour, su cui viaggiava il piccolo Manuel, il bambino di cinque anni morto a seguito di quel drammatico incidente a Casal Palocco.
Per Matteo Di Pietro sono stati disposti gli arresti domiciliari. Gli altri componenti del gruppo – tre dei quali viaggiavano a bordo della Lamborghini quel pomeriggio – saranno ascoltati nei prossimi giorni dagli inquirenti.
Arresti domiciliari per Matteo Di Pietro
A 9 giorni dall’incidente stradale costato la vita al piccolo Manuel – cinque anni – sono scattati gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, leader del gruppo TheBorderline, che il pomeriggio del 14 giugno scorso era al volante della Lamborghini che ha travolto la Smart ForFour su cui viaggiava il piccolo Manuel, insieme alla mamma e alla sorellina di quattro. Gli arresti domiciliari sono stati eseguiti questa mattina dai vigili urbani e dai carabinieri, su ordine del giudice per le indagini preliminari, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero. Al momento sembra non sia stato adottato nessun provvedimento per gli altri componenti della crew.
L’incidente, avvenuto in via Macchia Saponara, è costato la vita al piccolo Manuel, mentre la madre e la sorellina sono riuscite a salvarsi. Illesi anche gli occupanti della Lamborghini, che viaggiava in direzione opposta a quella della Smart.
Le indagini
Al momento Matteo Di Pietro è indagato per omicidio stradale e lesioni, ma le indagini sono tutt’altro che terminate. Dovrà infatti essere accertata la velocità a cui viaggiava la Lamborghini (110 almeno per l’accusa, 65-80 per la difesa), su un tratto di strada in cui il limite è di 30 chilometri orari.
Il fatto che proprio dove è avvenuto l’incidente, come riferisce Tgcom24, pare ci fossero le strisce pedonali, potrebbe ulteriormente aggravare la posizione del conducente della potente vettura.
I canali social del gruppo sono stati chiusi e Youtube ha preso una posizione precisa, annunciando che sarebbe stata rimossa tutta la pubblicità dai video pubblicati dal gruppo dei TheBorderline, impedendogli di fatto di guadagnare dalla visualizzazione degli stessi.
Si attendono ora i risultati dei drug test più approfonditi, effettuati sul conducente della Lamborghini, risultato già positivo ai cannabinoidi. Dovrà essere accertata la quantità esatta di droga assunta e capire anche quanto tempo prima della guida sia stata consumata. Gli inquirenti hanno anche sequestrato i dispositivi elettronici e i pc dei componenti del gruppo di Youtuber, per accertare le modalità della sfida che pare fosse in corso quando è avvenuto lo schianto.
Nei prossimi giorni gli altri occupanti dell’auto potrebbero essere riascoltati una seconda volta, per fornire la loro versione dei fatti e accertare l’esatta dinamica dello schianto, che cinque testimoni hanno già ricostruito al cospetto degli inquirenti. Si dovrà accertare se fosse davvero in corso una challenge e se qualcuno di loro abbia sollecitato il conducente ad accelerare. Tutte domande a cui solo le indagini potranno dare una risposta.