C’è apprensione per la benzina e per le notizie che arrivano a riguardo, con una data che cambierà tutto. I distributori presto saranno a secco e le code ai distributori sono inevitabili.
Tra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare, ora emerge anche la benzina. In questi ultimi tempi abbiamo potuto assistere ad un aumento continuo e fare il classico pieno non è più tanto facile come una volta. Se il risparmio deve essere un concetto inevitabile per tutti, anche capire come farlo sarebbe utile. Nel frattempo è emersa una data che metterà sicuramente tutti in crisi, tra distributori a secco e code chilometriche.
Aumento del costo della benzina: impennate senza sosta
Nonostante gli esperti indichino quali siano i vari metodi per risparmiare sulla benzina, giorno dopo giorno gli aumenti sono sempre più importanti. In queste ultime ore – come battuto da Ansa e molti altri media nazionali – è stato registrato un nuovo rialzo.
Il costo della benzina e del diesel è in salita per via della decisione della Opec+, anche se gli Stati Uniti si sono opposti a tale decisione. La modalità di self service è aumentata per il gasolio che ha registrato 1,8 euro al litro e la benzina verde sta arrivando pian piano a 1,7.
Come è risaputo, il costo del carburante è ancora condizionato dal taglio delle accise in vigore per il Decreto Aiuti che sarà in vigore sino al 31 ottobre. Tra l’altro, in molti si chiedono perché il diesel sia più caro della benzina – visto che di norma avviene il contrario.
Gli esperti spiegano che la benzina vede viene usato nella maggior parte delle volte da auto private, mentre il gasolio è per i mezzi di trasporto. Nonostante questo, il Codacons punta il dito perché i danni di questi rincari sono notevoli per tutti.
Distributori a secco: è allarme benzina?
C’è un altro discorso che interessa gli italiani in queste ore. Il Presidente dell’Unione delle Energie e Mobilità – Claudio Spinaci – ha comunicato che si hanno solo più due mesi per salvare la raffineria della Lukoil di Priolo che riguarda il 20% della raffinazione in Italia.
Come da lui stesso affermato tra le pagine di Verità & Affari, dal 5 dicembre ci potrebbero essere dei seri problemi di sopravvivenza per questo impianto russo in Sicilia:
“Dal 5 dicembre non avrà accesso al credito anche la controllata italiana per un eccesso di cautela”
Questo vuol dire che le banche potrebbero non dare alcune garanzie che sono fondamentali per ricevere le forniture:
“Abbiamo chiesto al governo una soluzione ma non abbiamo avuto risposte e ormai siamo all’ultimo miglio”
Le conseguenze potrebbero essere molto gravi, ma lo stesso discorso viene fatto anche sul petrolio in Italia. Infatti alla Isab di Priolo – società italiana sotto il controllo di Lukoil – c’è lo stesso identico problema con data al 5 dicembre. Essendo russo da questa data in poi ci potrebbe essere uno stop.