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Distruzione della diga di Kakhovka: inondazioni, morti e feriti

La distruzione della diga di Kakhovka ha portato sul suolo ucraino uno scenario ancora più grave. Diverse le zone che sono state completamente inondate dall’acqua causando distruzione, morti e feriti. Migliaia le persone che sono state evacuate e moltissime che invece si trovano ancora in pericolo.

Militari russi sulla diga di Kakhnovka – Nanopress.it

Il livello dell’acqua è continuato a salire nella notte, tanto che le persone rimaste intrappolate nelle loro case hanno scelto di “dormire” in soffitta o sui tetti per stare più al sicuro. Russia e Ucraina continuano ad addossarsi colpe a vicenda.

È una catastrofe la distruzione della diga di Kakhovka

Un continuo scambio di accuse tra Russia e Ucraina sul disastro che ha colpito la Diga di Kakhovka. Video che circolano in rete mostrano come l’acqua continua a salire travolgendo tutto ciò che incontra.

Secondo quanto riportato dalle autorità di Kiev l’impianto non è riparabile ed è stato fatto saltare dall’interno. La Società energia dell’Ucraina sostiene che ci sono possibili conseguenze anche a Zaporizhzhia anche se al momento non è possibile prevedere un possibile pericolo nucleare.

Sulla riva destra del fiume che attraversa la regione di Kherson ci sono circa 16mila persone che sono a rischio, lo riporta Oleksandr Prokudin che è il capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson. Le sue dichiarazioni sono state riportate da Ukrinform.

Dalle 7:30 di ieri mattina, ora locale, l’acqua a cominciato ad allagare i distretti di Beryslav, Mykilske, Ivanivka, Tokarivka, Bilozerka, Poniativka e Ostriv. I residenti sono stati evacuati con autobus e trasportati alla città di Kherson. Da qui sono stati divisi e trasporti in altre città Mykolaiv, Khmelnytskyi, Kropyvnytskyi, Odessa, Kiev, Kropyvnytskyi.

In seguito nella mattinata l’acqua ha continuato ad avanzare raggiungendo la città di Kherson e invadendo case e strade. Anche qui si è reso necessario evacuare i residenti a causa degli importanti allagamenti.

Lo zoo nella città di Nova Kakhovka non esiste più, a salvarsi solo cigni e anatre. A riportare la notizia è stata la pagina Facebook di UAnimals, un’organizzazione animalista dell’Ucraina, che ha contatti con il personale all’interno dello zoo.

Non hanno diffuso chi ha dato la notizia ma secondo un membro del personale è stato fatto il massimo per mettere in sicurezza lo zoo ma oltre ai cigni e alle anatre non si è salvato nessun’altro. Ora lo zoo non esiste più.

Nel web stanno circolando dei video che mostrano i cigni nuotare nella città allagata.

Un drone inviato da un’agenzia di stampa russa ha ripreso le città ucraine colpite dagli allagamenti fornendo immagini dettagliate su quanto sia grave la condizione soprattutto nella città di Nova Kakhovka.

Qui in pochissime ore un torrente di acqua è esploso allagando completamente la zona e costringendo i residenti a fuggire.

Secondo la Russia è stata l’Ucraina a sabotare la diga per distogliere l’attenzione dall’imminente controffensiva di cui si parla in questi giorni.

Alcuni funzionari russi invece hanno riportato la notizia che la diga sarebbe crollata da sola, e quindi non sarebbe colpa né dell’Ucraina né della Russia. Al momento non ci sono prove tangibili che possano permettere di accusare realmente una delle parti in conflitto.

Secondo quanto riportato dal sindaco di Nova Kakhovka, sulla sfonda russa del Dnipro, fiume che attraversa la zona, l’acqua ha raggiunto gli 11 metri.

La diga è un importante infrastruttura che fornisce acqua ad una vasta area dell’Ucraina meridionale compresa la penisola della Crimea attualmente occupata dai russi.

Inoltre è grazie ad essa che è possibile raffreddare la centrale nucleare di Zaporizhzhia che è controllata dai russi. Entrambe le nazioni si sono incontrate con le Nazioni Unite per poter intervenire tempestivamente sulla grave problematica della Diga.

Meloni ha espresso a nome del governo italiano la vicinanza al popolo ucraino colpito dal danneggiamento della diga, la dichiarazione della premier è stata diffusa direttamente da palazzo Chigi.

Al momento ci sono tre nazioni che stanno indagando per capire cosa sia successo al gasdotto Nord Stream e al suo sabotaggio, lo riporta John Kirby, portavoce per il consiglio della sicurezza nazionale americano.

Zelensky ha sentito telefonicamente Rafael Grossi, Direttore Generale dell’AIEA, per poter discutere sulle azioni da mettere in atto al fine di limitare i rischi per la sicurezza dopo il danneggiamento della Diga.

Robert A. Wood, vice ambasciatore americano durante il Consiglio di Sicurezza avvenuto in merito all’emergenza ha detto che ciò che è avvenuto alla diga è una conseguenza tragica dovuta all’invasione della Russia.

A causa dei danni alla diga si è verificata una serie di alluvioni devastanti che stanno colpendo la popolazione residente sul luogo causando danni devastanti alle infrastrutture e alle abitazioni.

Gli inviati delle Nazioni Unite hanno espresso la loro preoccupazione per la possibilità del rischio di contaminazione delle mine che sono state spostate dalle inondazioni di queste ore.

Non solo, c’è anche da considerare l’impossibilità al momento per l’Ucraina di portare aiuto alla popolazione colpita. Lo riporta Martin Griffiths, che è il capo degli Affari umanitari per l’Onu.

La Casa Bianca sta monitorando da vicino quanto sta avvenendo dopo la distruzione della diga Nova Kakhovka, lo riporta John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.

Secondo quest’ultimo ci sono delle vittime ma al momento non è possibile sapere quante sono effettivamente. Gli USA stanno indagando sulle notizie che darebbero la responsabilità di questa catastrofe ai russi ma al momento non è ancora chiaro cosa sia effettivamente accaduto.

Zelensky ha reso noto che questo attacco alla diga non ha compromesso la possibilità di effettuare la controffensiva, lo ha riportato sul suo canale Telegram dopo aver incontrato il suo staff.

Il governo ucraino ha stanziato 38 milioni di euro per poter costruire due nuovi acquedotti, e altri 21 milioni di euro per poter fornire acqua potabile alle regioni colpite dall’attuale disastro.

La notizia è stata riportata da Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, sul suo canale Telegram, e poi riportato da Ukrinform.

Il governo ha inoltre nominato il ministro dell’interno Ihor Klymenko come persona che si occuperà di gestire l’emergenza e le conseguenze del crollo della diga.

La Cina ha lanciato un appello importante ricordando della necessità di rispettare le leggi internazionali e l’importanza della protezione dei civili. Inoltre la nazione cinese ha ribadito di essere dalla parte della pace invitando nuovamente al dialogo per mettere fine alla guerra.

Secondo quanto riportato dai soldati ucraini alla Cnn le truppe russe sarebbero state travolte dall’esplosione della diga e molti soldati sarebbero rimasti feriti o sarebbero morti.

Andrei Pidlisnyi, il capitano, ha riportato che al momento del crollo della diga tutti i reggimenti russi sono stati inondati e non c’è stato modo di scappare dall’imminente pericolo.

UE e USA hanno offerto il loro aiuto in queste ore per fronteggiare l’imminente crisi dovuta alla distruzione della diga. Il livello dell’acqua in queste ore è continuato a salire tanto che migliaia di persone hanno passato la notte su soffitti e tetti.

Lo stadio Energia di Nova Kakhovka prima e dopo la rottura della diga – Nanopress.it

Nonostante la crisi di queste ore Russia e Ucraina continuano ad attaccarsi

Nonostante il disastro la guerra non si è fermata e da quanto riportato da Kiev l’aereonautica ucraina ha effettuato più di 20 attacchi sui russi distruggendo un aereo Su-25 e quattro droni impiegati per la ricognizione, la notizia è stata riportata su Facebook.

I russi hanno invece lanciato 35 attacchi missilistici con missili da crociera, tutti i missili sono stati distrutti.

La Russia ha poi effettuato 41 attacchi aerei e circa 57 bombardamenti con lanciarazzi. A causa di questi attacchi ci sono stati morti e feriti tra i civili, diverse case e infrastrutture sono state danneggiate.

Serena Reale

Classe 1989 di Roma, sono mamma, blogger e creatrice di contenuti digitali. Amo creare contenuti di ogni genere dall'editoria alla grafica. Una delle mie più grandi passioni è quella della scrittura che da sempre mi accompagna ed è da sempre lo strumento principale con cui amo esprimermi. Questa mia passione mi ha permesso nel 2013 di avvicinarmi ai blog e di conoscere il mondo digitale ma anche editoriale. Nel tempo ho collaborato a diversi siti, magazine e blog di ogni tematica. Dal 2022 collaboro con Nanopress, dove mi occupo di scrivere articoli di vario contenuto, toccando diversi temi di volta in volta. Ringrazio la redazione per avermi dato questa opportunità che per me è una sfida tutta nuova.

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