La distruzione della diga di Kakhovka è una vera e propria catastrofe che sta portando problematiche enormi da affrontare. Circa 150 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare. Sono tre le vittime fino ad ora accertate e che sono morte per annegamento. Il livello dell’acqua nelle zone continua a salire e sono migliaia le persone bloccate nelle loro abitazioni senza cibo, acqua potabile e aiuti medici.
A Zaporizhzhia nella centrale nucleare il livello dell’acqua continua a scendere e questo potrebbe portare dei gravi problemi nel raffreddamento degli impianti. L’esercito ucraino e le forze speciali sono impegnati a salvare quante più vite possibili. Zelensky chiede l’aiuto delle organizzazioni umanitarie mondiali per affrontare il disastro. Intanto diverse nazioni si stanno già organizzando per aiutare l’Ucraina in questo momento.
In mare a causa della distruzione di una delle turbine idroelettriche si creata un’enorme chiazza di petrolio di circa 150 tonnellate d’olio.
Sulle rive del Dnipro ci sono migliaia di pesci morti per gli esperti è il segnale di una catastrofe ambientale.
Ihor Syrota, capo della compagnia energetica statale ucraina, durante un’intervista al Kiev Independent ha dichiarato che per riparare la diga serviranno almeno 5 anni e si può prevedere una spesa di circa 1 miliardo di dollari.
Ci sarà a necessità di ricostruire una nuova diga e anche una nuova centrale elettrica, visto che quella attuale non è riparabile.
Nella giornata di ieri sono migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni perché ormai l’acqua ha inondato completamente anche la città di Kherson. I cittadini si sono impegnati a salvare il salvabile compresi gli animali tra cui cani, mucche e cinghiali.
Sono almeno tre le vittime fino ad ora accertate a causa della distruzione della diga di Kakhovka. Tutte e tre le vittime sono morte per annegamento, la notizia è stata riportata dal Kiev Indipendent.
Oltre all’acqua il pericolo sono anche le mine che possono trovarsi ovunque, l’enorme quantità di acqua che si è formata e il fango possono averle mosse e dissotterrate.
Rappresentano un pericolo non solo per i civili ma anche per i soccorritori, a lanciare l’SOS è stata la Croce Rossa che ha dato per certo di sapere che le mine sono state tutte portate via dai luoghi dove si trovavano trascinate dall’acqua e ora non si sa dove siano con esattezza.
A riportare la notizia è stato Erik Tollefsen che a capo dell’unità per la decontaminazione da armamenti e lo sminamento del Comitato internazionale della Croce Rossa, le sue dichiarazioni sono state diffuse durante la presentazione di un nuovo drone in grado di identificare le mine nascoste.
Maksym Kozytskyi, governatore dell’oblast di Leopoli, ha annunciato che l’aeroporto di Leopoli potrebbe riaprire ma solo per scopi umanitari. La notizia è stata riportata dal Kyiv Independent.
L’esercito militare ucraino e le forze speciali sono impegnate nel salvataggio dei civili nelle zone colpite dalla distruzione della diga si Kakhovka, nonostante l’Ucraina sia costantemente sotto attacco dai russi.
Il presidente Zelensky nel suo messaggio serale ha perciò chiesto una rapida risposta al mondo perché non si può stabilire quante persone sono già morte e quante ne moriranno nella regione di Kherson a causa dell’assenza di acqua potabile, cibo e cure mediche.
Ha perciò invitato le organizzazioni internazionali ad unirsi alle operazioni di salvataggio per aiutare le persone che si trovano nelle zone colpite.
Aiea, agenzia internazionale per l’Energia Atomica, ha reso noto che intende rafforzare la propria missione nella centrale nucleare presente a Zaporizhzhia.
Oltre ad applicare i famosi cinque principi presentati la scorsa settimana ci sarà bisogno di prevenire eventuali malfunzionamenti causati dalla rottura della diga.
La diga forniva l’acqua per il raffreddamento della centrale e dal momento che si è rotta il livello dell’acqua nella centrale nucleare è sceso, al momento non rappresenta un rischio ma se dovesse scendere ulteriormente potrebbero manifestarsi delle difficoltà che metterebbe a dura prova la sicurezza dei reattori.
Corinne Kitsell, rappresentante permanente britannica nel team Aiea, ha diffuso la notizia che la Gran Bretagna è pronta ad aumentare i suoi finanziamenti portandoli a 750mila sterline con lo scopo che vengano impegnati nella sicurezza degli impianti nucleari ucraini.
In occasione del Mit di Boston Mario Draghi, ex premier italiano, ha voluto commentare la guerra in Ucraina. Le sue parole sono state “La brutale invasione russa dell’Ucraina non era un atto di follia imprevedibile”.
Secondo il premier si tratta di un atto premeditato dal presidente russo. Dal momento che per l’UE i valori essenziali sono la libertà, la pace e il rispetto della sovranità democratica non c’è alternativa se non essere alleati all’Ucraina e garantire che quest’ultima possa vincere la guerra.
L’ipotetica vittoria della Russia non rappresenterebbe solo la sconfitta dell’Ucraina ma anche un colpo per tutta l’Unione Europea.
Mike Pence, ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America, ha ribadito alla Cnn, durante un’intervista, la necessità che gli USA continuino a sostenere l’Ucraina in questa guerra che non è una disputa territoriale ma una vera e propria occasione.
Durante l’intervista Pence ha anche annunciato e confermato la sua candidatura verso la Casa Bianca.
Secondo Anders Fogh Rasmussen, ex segretario generale della Nato, non si esclude che alcuni Paesi, che in questi mesi hanno sostenuto maggiormente l’Ucraina durante il conflitto, scelgano di sostenere ancora di più la nazione ucraina fornendo anche truppe sul terreno.
Anders Fogh Rasmussen, intervistato dal Guardian, ha perciò ipotizzato che diversi Paesi della Nato tra cui Stati Uniti e Polonia possano fornire alcune truppe a sostegno dell’esercito ucraino.
Nelle prossime ore Vladimir Putin, presidente russo, riceverà una delegazione di Stato africani che è pronta a presentare una sua iniziativa per la pace con l’Ucraina.
A riportare la notizia è stata la Tass citando il Cremlino che ha parlato di una telefonata avvenuta tra Putin e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.
Ria Novosti ha riportato le dichiarazioni di Vyacheslav Gladkov, governatore della regione Belgorod. Secondo quest’ultimo i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto due obiettivi aerei che si trovavano sopra la città di Belgorod.
Petr Fiala, primo ministro della Repubblica ceca, ha reso noto che come nazione si impegneranno a fornire aiuti all’Ucraina per affrontare i problemi legati alla distruzione della diga.
Da quanto riportato dal quotidiano Lidovsky nel pacchetto di aiuti ci sono salvagenti, giubbotti di salvataggio, mezzi per la fornitura di acqua potabile e pompe d’acqua.
Jan Lipavsky, il ministro degli Esteri ceco, ha invece dichiarato che la nazione è pronta a stanziare 10 milioni di corone in aiuti per la nazione ucraina.
Il ministero degli Esteri brasiliano ha dichiarato in queste ore che anche la sua nazione è pronta ad aiutare l’Ucraina ha fronteggiare il disastro creato dalla rottura della diga.
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