Mercoledì 23 maggio alle 20.30 andrà in scena dal Teatro Vetra di Milano l’edizione 2018 dei Diversity Media Awards, la kermesse che, per il terzo anno consecutivo, torna a premiare i media e i personaggi che meglio rappresentano il mondo LGBTI (acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali). La manifestazione sarà trasmessa a rete unificata e potrà essere seguita sui canali social con l’hashtag #DMA2018. Alla conduzione Fabio Canino e Diana Del Bufalo, con la partecipazione di Willwoosh.
I Diversity Media Awards sono promossi da Diversity, associazione fondata e presieduta da Francesca Vecchioni, promotrice dell’iniziativa. Anche quest’anno l’evento coinvolgerà personaggi del mondo dello spettacolo, fiction, programmi televisivi, film, serie TV, pubblicità e influencer, che si sono distinti, a vario titolo, nel ‘rappresentare e raccontare diversità e inclusione, valorizzandone la bellezza’.
Paola Cortellesi, Andrea Delogu, Salvatore Esposito, Brunori SAS, Ubaldo Pantani, Michela Murgia, Martina Dall’Ombra sono solo alcuni degli ospiti presenti alla serata, molti dei quali in nomination (per conoscere l’elenco completo delle candidature, leggere qui).
In un momento storico come questo, in cui la cronaca è spesso intrisa di storie di discriminazione e, nei casi peggiori, omicidi, è d’uopo sottolineare l’importanza di un’iniziativa del genere, che, attraverso la leggerezza dell’intrattenimento, pone le basi per un dialogo aperto e diretto sulla tematica LGBTI.
Il coinvolgimento dei media fa sì che, tassello dopo tassello, si arrivi a un’apertura totale da parte degli stessi nei confronti di un mondo troppo spesso considerato ‘diverso’, persino ‘sbagliato’.
A onor del vero, negli ultimi anni la televisione si è svecchiata e ha iniziato a proporre contenuti fino a poco tempo fa considerati tabù. Di certo, i social network hanno avuto la loro importanza, consentendo una considerevole accelerata in generale, ma, dal canto suo, il piccolo schermo ha dimostrato – a dispetto di quanto si possa pensare – di saper innovare e sapersi rinnovare, nonostante i più lo vogliano detentore di linguaggi e contenuti vecchi e stantii, talvolta anacronistici.
Gli esempi potrebbero essere molteplici. Per quanto concerne i programmi in lizza per i Diversity Media Awards 2018 basti pensare alla fiction ‘Amore pensaci tu’ (andata in onda su Canale 5 nel 2017, non brillante dal punto di vista degli ascolti, ma certamente importante per la tematica trattata, cioè il racconto di nuove famiglie, composte anche da coppie omosessuali) o a ‘Stato Civile – L’amore è uguale per tutti’ (docufilm di Rai 3 in cui si affronta il tema delle unioni civili attraverso gli occhi delle coppie protagoniste).
Se, dunque, il compito di manifestazioni come i #DMA2018 è porre l’accento su questioni attualissime e urgentissime, il ruolo dei media è quello di facilitare il racconto della realtà, scevro da qualsiasi pregiudizio, per far sì che il ‘mondo’ LGBTI non sia più considerato un pianeta a parte, lontano, sconosciuto, bensì una sfaccettatura dello stesso.
Un piccolo sforzo per i media, un grande passo per la società.
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