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Divorzio breve in Italia: come funziona?

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La legge 55/2015 ha introdotto in Italia il divorzio breve. La legge sul divorzio breve permette di ridurre i tempi della separazione, andando a incidere anche sui costi. Il testo della legge sul divorzio breve riduce i tempi della separazione da 3 anni a 12 mesi e si può arrivare anche a 6 mesi in caso di separazione consensuale. Eliminata dalla legge la norma sul divorzio lampo, che avrebbe potuto essere chiesto da tutti e due i coniugi, se non fossero coinvolti figli minori, figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap e figli con meno di 26 anni non autosufficienti dal punto di vista economico. Stabilite anche le procedure per il divorzio breve in Comune e cosa fare se si vuole optare per il divorzio breve in caso di figli: ecco un breve vademecum.

La legge sul divorzio breve è entrata in vigore il 26 maggio 2015. Il primo aspetto su cui il testo è intervenuto è, come dice il nome stesso, la tempistica: l’iter per divorziare si è semplificato, riducendo i tempi per dirsi addio. Se prima della legge una coppia poteva chiedere il divorzio solo dopo 3 anni dalla separazione, ora si potrà fare in 12 mesi se giudiziale, che diventano 6 mesi, anche nel caso di divorzio breve con figli, se consensuale sia davanti all’ufficiale di Stato Civile (divorzio breve in Comune), sia per la cosiddetta negoziazione assistita.

Divorzio breve, i costi

La legge ha portato molte novità per i costi. In particolare è stato definito il decreto sulla semplificazione della giustizia civile che introduce delle modifiche, presentando un metodo più veloce ed economico. Il tutto consiste nel fare ricorso alla negoziazione assistita di un avvocato. Proprio quest’ultimo avrà il compito di depositare l’atto privato al Comune.

Una coppia che intende separarsi può rivolgersi anche all’ufficiale di stato civile, anche senza la mediazione di un avvocato: in questo caso, il costo è di 16 euro per il bollo. Il costo dipende comunque dalla tariffa del proprio legale, ma riducendo i tempi, anche le spese sono minori.

Divorzio breve, come funziona

Grazie alla legge sul divorzio breve si potranno avviare le pratiche di separazione consensuale senza doversi recare in tribunale davanti a un giudice.

Per chi vuole rivolgersi al Comune per il divorzio breve, è sufficiente presentarsi al sindaco del proprio Comune di residenza (o a un ufficiale di Stato civile che ne faccia le veci), muniti del documento attestante la dichiarazione di separazione, allegando alla domanda di divorzio breve:

– estratto di matrimonio rilasciato dal Comune in cui si sono svolte le nozze;

– certificato di residenza dei coniugi per uso divorzio;

– stato di famiglia di entrambi i coniugi uso divorzio.

Una volta chiesto l’incontro con il sindaco per ricevere le dichiarazioni, si fissa un secondo incontro a non meno di trenta giorni dal primo in cui il sindaco invita i coniugi a confermare di nuovo l’accordo.

È possibile avvalersi del divorzio breve in Comune solo se la coppia non ha figli (non rilevano quelli derivanti da precedenti unioni) o minorenni o che necessitano tutela (portatori di handicap, incapaci o economicamente non autosufficienti anche se maggiorenni): non sono ammessi accordi su trasferimenti patrimoniali.

Divorzio breve consensuale, cos’è

La legge che istituisce il divorzio breve in Italia è quanto meno una piccola grande rivoluzione. L’idea nasce per regolare una delle emergenze della giustizia italiana, partendo dai processi civili che ingolfano la macchina dello Stato.

In Commissione Giustizia è così arrivato il progetto di separazioni e divorzi “alla francese”, cioè senza la presenza di un giudice ma solo con l’accordo consensuale assistiti dai rispettivi avvocati. Il tutto fa smaltire le pratiche di divorzio in tempi molto brevi.

Il divorzio breve consensuale prevede la negoziazione assistita da un avvocato : se si arriva ad un accordo alla presenza e con l’ausilio degli avvocati, si avrà “ un accordo conciliativo che, da un lato, eviti il giudizio e, dall’altro, consenta la rapida formazione di un titolo esecutivo

L’accordo di negoziazione assistita è un atto formale presentato al pubblico ministero dopo 6 mesi dall’accordo di separazione. La legge sul divorzio breve prevede che l’accordo tra i coniugi debba avvenire con l’assistenza di un legale ciascuno: gli avvocati hanno l’obbligo di trasmettere l’atto all’ufficiale di Stato civile del Comune entro 10 giorni.

Avendo carattere esecutivo, deve essere trasmesso al tribunale che, in caso di assenza di figli, attuerà solo un controllo di natura formale. Nel caso di divorzio breve consensuale con figli, il pm si riserverà una verifica sostanziale sulla tutela dei diritti dei minori.

Lorena Cacace

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